“Per evitare di contagiarsi sui treni regionali si deve sperare nel senso civico dei viaggiatori. L’incredibile risposta fornita da Trenitalia al problema che ho sollevato sull’assenza del necessario distanziamento nelle carrozze utilizzate quotidianamente dai tanti pendolari che raggiungono Roma dai diversi centri del Lazio è stata questa. Ho constatato personalmente, viaggiando da Formia a Roma, gli assembramenti che si creano sui regionali, che il Dpcm prevede possano viaggiare soltanto al 50% della capienza. Non ci sono più le indicazioni sui poggiatesta dei sedili, come era stato all’inizio della pandemia, per indicare quali posti si possono occupare e garantire così il necessario distanziamento. Capita di vedere quattro posti vicini pieni e altri completamente vuoti. Per Trenitalia però, a quanto pare, purché su un treno salga soltanto il numero di passeggeri previsto dal decreto va bene così e per quanto riguarda il distanziamento sostiene che è affidato soprattutto al senso civico dei cittadini. In tal modo i treni rischiano di trasformarsi in pericolosissimi veicoli di contagio e mi giungono segnalazioni su casi di positivi che temono di essersi contagiati proprio nelle carrozze utilizzate per raggiungere il posto di lavoro. Una situazione di rischio su cui non ci sono stati interventi nonostante il comitato pendolari avesse già a settembre lanciato l’allarme a Trenitalia Lazio e Campania, battendo soprattutto sui convogli più affollati. Soltanto ora, dopo che ho sollevato il caso, sembra che l’azienda stia iniziando a ripristinare i divieti sui poggiatesta, apponendo dei “marker” per indicare i posti da lasciare liberi. Non si può gestire così una fase delicata come quella della seconda ondata del Covid e chiedo al presidente Nicola Zingaretti di farsi carico di questa situazione prima che sia troppo tardi, dimostrando di saper fare prevenzione reale e non solo proclami. Come stiamo vedendo in queste ore a finire in zona rossa ci vuole poco”. A dichiararlo Raffaele Trano, membro della Commissione finanze alla Camera dei deputati.