Il Partito Democratico di Aprilia interviene, in una nota stampa, sulla decisione della Corte d’Appello di confermare la validità del Lodo Arbitrale tra il Comune di Aprilia e la società Aser. Quello della riscossione ai tributi è , secondo Alessandro Mammucari, segretario del Partito Democratico di Aprilia, “un ventennio di errori”, di cui, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini.
“Quasi vent’anni sono passati dall’inizio di una delle pagine più buie, e per molti aspetti ancora da chiarire, la vicenda, per la città di Aprilia che ne ha condizionato la crescita negli anni di maggiore espansione. La vicenda relativa all’esternalizzazione della gestione dei tributi locali, il modo in cui fu avviata la sua successiva gestione e gli ultimi avvenimenti giudiziari legati al lodo arbitrale, hanno condizionato drammaticamente le sorti di una città che oggi non riesce a ricoprire il ruolo che giustamente dovrebbe svolgere.
Per anni il dibattito politico si è concentrato su aspetti tecnici legati a clausole contrattuali o piuttosto sull’applicazione di normative nazionali prive di ogni riferimenti, offuscando e talora consapevolmente occultando il vero dramma vissuto dalla nostra comunità. Negli anni in cui i comuni venivano responsabilizzati sul versante della gestione delle entrate nel senso che le risorse disponibili dipendevano dalla capacita di accertarle e riscuoterle, il nostro Comune veniva privato della sua più importante funzione, esternalizzata nel peggiore dei modi ad un soggetto privato che oltre a risultare inefficace ha distorto consistenti risorse economiche alle casse comunali.
Se l’inizio si è caratterizzato per forti errori, altrettanti sono stati quelli commessi nella fase successiva in cui il socio privato veniva lasciato di agire indisturbato nella sua azione quotidiana. Così se nel 2001 l’allora Publiconsult (socio privato di A.Ser.) che riscuoteva le somme per conto della società A.ser. doveva restituire 2.651.754,00 di euro di tributi riscossi dagli apriliani, tale somma passava a 6.957.909,00 di euro nel 2003, a 9.302.654,00 dei euro nel 2004, a 12.021.491 nel 2005 per raggiungere i 15.783.100 di euro nel 2006. Quelle somme cresciute rapidamente non verranno mai più restituite al Comune con le conseguenze che tutti quanti sappiamo.
Quali furono i controlli fatti in quegli anni e perché non venne fatto subito rilevare alle competenti autorità. Qui di nuovo le amnesie ritornano se ancora oggi nessuno ricorda che in base alla convenzione stipulata tra la società Aser e la Publiconsult, poi San Giorgio ed infine T ributi Italia, atto rimasto sempre in essere, erano sufficienti il mancato versamento di due rate consecutive a determinare la revoca dell’incarico alla società Publiconsult, revoca che il Cda di Aser, in cui la maggioranza dei membri era di nomina pubblica, avrebbe dovuto esercitare senza indugio.
Successivamente nel 2010, e qui va il giusto riconoscimento alla tenacia dello scomparso D’Alessio, la gestione dei tributi è ritornata nelle mani pubbliche. Tuttavia, di fronte a quello storico risultato non fu dato il giusto proseguo se dopo sei anni l’evasione raggiunge livelli elevati, i volumi riscossi sono rimasti identici nonostante la forte espansione urbanistica di questi anni. Le criticità dell’attuale gestione sono sotto gli occhi di tutti se si pensa a quanto accaduto con l’errato invio di accertamenti riferiti all’anno 2010 che ha visto molti cittadini dover chiedere l’annullamento di una richiesta a cui avevano già fatto fronte.
Un ventennio caratterizzato da errori che oggi impediscono alla nostra amministrazione di poter contare su una struttura operativa in grado di svolgere efficacemente quella che può essere definita la più importante attività pubblica ovvero la raccolta delle risorse necessarie per erogare i servizi che tutti i cittadini si attendono. In poche parole un ventennio perso che, indipendentemente da chi governa, dobbiamo saper recuperare”.