In linea con la giornata di oggi, i Grillini Apriliani, utilizzando uno stile che rasenta lo scherzo, intendono mettere in luce la situazione del Quartiere Montarelli, il quale, secondo il movimento, necessita di determinate attenzioni in merito alle infrastrutture.
“Salve, sono un quartiere di un comune del Lazio che da circa tre anni e mezzo è stato promosso a città. La strada più utilizzata per arrivare da me è un cavalcavia che prende il nome da un famoso imperatore di Roma, il secondo, della dinastia giulio-claudia. Qualcuno dei miei residenti dalla memoria storica, sembra ricordare che da progettazione, quel cavalcavia, dovesse seguire un altro percorso ed arrivare direttamente alla zona industriale, quindi, evitare quella curva che si vede all’apice; in effetti qualcosa di anomalo c’è perché tale cavalcavia, largo 10 metri, termina su una strada larga 6 creando un collo di bottiglia e comunque mi chiedo, perché si è fatto terminare il cavalcavia, veicolando conseguentemente anche il traffico pesante, su una strada dalla carreggiata così ridotta da essere idonea solo ad un traffico locale”?
“Hanno forse ragione quei cittadini che ricordano che effettivamente tale cavalcavia dovesse terminare nella zona industriale bypassando l’area abitata del quartiere? Attualmente per andare alla zona industriale a piedi bisogna camminare per un tratto in mezzo alla strada in quanto manca il marciapiede. Sempre il cavalcavia, presenta delle spaccature sui giunti longitudinali sui quali non è più presente l’asfalto di copertura e che così mettono in mostra fastidiosi scalini; inoltre, sembra che il terreno dove appoggia la parte del cavalcavia non sospesa, lato quartiere, abbia subito un assestamento in quanto è presente un vistoso dislivello alla giunzione”.
“Ma continuiamo con altri indizi che vi aiutino nella mia individuazione; il citato cavalcavia è affiancato, lato sud, da una sorta di discarica di fusti blu per liquidi industriali ammassati su un terreno privato che, fortunatamente, sembrano vuoti, ed a cui a fare compagnia c’è una catasta di materiale ferroso, mentre sull’altro lato, la base del ponte è stata scambiata da qualcuno per un cassonetto essendo ivi presenti vari sacchi di pattume. Oltre l’apice del cavalcavia, verso di me, i fori lato strada dei canali di deflusso delle acque piovane sono intasati da erbe e terra che favoriscono il ristagno delle acque piovane in pericolose pozzanghere. Altri segni distintivi per individuarmi, potrebbero essere due piantane elettriche divelte alla fine del cavalcavia già citato o un paio di segnali stradali avvolti dalle fronde di un albero tra cui vi è anche quello che indica la fermata del Pedibus, servizio che sulle strade che mi attraversano è stato una meteora”.
“Voglio continuare ad aiutarvi con gli indizi per fare sì che mi individuiate con certezza; i miei marciapiedi sono molto stretti e poco praticabili soprattutto dai passeggini e dai diversamente abili in carrozzella, lo sono quelli lungo il cavalcavia, dove quello lato sud arriva a stringersi a circa 30 cm, e lo sono quelli dalla via in cui converge il cavalcavia con collo di bottiglia; ed è proprio su questa via che il traffico sfreccia senza che ci sia alcun dosso a rallentarlo. Vi ho descritto i miei marciapiedi ma non ancora le mie strade il cui manto non fa per niente invidia ad un liscio piano da biliardo ed il cui colore nero viene interrotto solo in rari punti da quel che resta del bianco della segnaletica orizzontale, ormai evanescente, quando addirittura non presente perché magari mai fatta. In ultimo vi dico che probabilmente sono uno dei pochi quartieri, se non addirittura l’unico, a non avere un’area verde fruibile; a dire il vero un’area verde ci sarebbe e dovrebbe essere proprio quella dedicata a me quartiere, ma sembra abbandonata, con erba molto alta e senza nessun tipo di arredo per parchi e pensate che sembrerebbe proprio che per accedervi si debba attraversare una proprietà privata e dei posti auto! Avete ragione se pensate che io sia un quartiere trascurato e sebbene io faccia parte di una città resto sempre un quartiere con la q minuscola!”.