Uniti per Aprilia sui 20 studenti rimasti fuori dalle aule dell’Istituto Rosselli

Uniti per Aprilia sui 20 studenti rimasti fuori dalle aule dell’Istituto Rosselli: “risultato dovuto alla mancata programmazione dell’offerta formativa”

“L’anno scolastico non è certamente partito bene per i ragazzi apriliani, in particolare per quanto
riguarda quelli iscritti alle scuole superiori. La vicenda delle liste di attesa dell’Istituto Carlo e Nello
Rosselli di Aprilia per gestire le iscrizioni in sovrannumero rispetto alla disponibilità degli ambienti
con 20 ragazzi che per ora non possono rientrare in classe, porta alla ribalta il tema dell’offerta
formativa apriliana e delle infrastrutture disponibili.
Oggi ad Aprilia i nostri ragazzi possono scegliere solo tra due grandi indirizzi quello scientifico e
quello tecnico, perché la politica in questi anni non si è posto il problema di ampliare l’offerta
formativa e prevedere accanto a queste due anche quella professionale relegata nella nostra città ad
un istituto il “Mattei” sottodimensionato.


Il risultato della mancata programmazione è duplice. Da un lato assistiamo al dramma della
mancanza di ragazzi professionalmente formati, basta chiedere a qualsiasi operatore economico le
difficoltà che incontrano per assumere un elettricista, un idraulico, un tornitore o altre figure
richieste per svolgere mansioni sempre più complesse nell’ambito del mondo professionale che si
sta avviando ad affrontare le sfide delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. Da altro tutti
i nostri ragazzi vengono indirizzati verso gli istituti scientifici e tecnici presenti nella nostra città
senza una vera valutazione delle loro attitudine, indirizzate verso queste scuole per mancanza di
alternative formative valide come una citta di oltre 80 mila abitanti richiedere.
Il fallimento politico è evidente e grave perché la funzione della politica anche quella di indirizzare
la città verso le scelte ottimali. Ora nella speranza che questi ragazzi possano a breve iniziare il loro
percorso scolastico, non possiamo che a tutti di ragionare su come porre rimedio a questo disastro.”

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