la Città di Aprilia e i suoi abitanti.
La Città di Aprilia è stata tradita, ferita da chi la doveva amministrare e garantirne la sua crescita sociale, culturale, economica e morale nel rispetto delle regole e dell’onestà, da chi, principalmente, la doveva difendere.
I cittadini di Aprilia si sono trovati, loro malgrado, proiettati in una realtà che mai si sarebbero aspettati di dover vivere. Questi stessi cittadini che quotidianamente contribuiscono, con il loro lavoro e il loro operato, alla vita sociale, economica e morale della città sono stati in un attimo travolti da uno tsunami mediatico che ha appiattito tutto ciò che di positivo sia stato mai fatto. La Città di Aprilia e i suoi cittadini sono stati “omogenizzati”, scadendo altresì in un luogo comune, come “delinquenti” appartenenti ad una “terra” di malaffare, “terra” di disonesti e collusi.
La Città di Aprilia non è più la Città record dell’infiorata, della più bella festa patronale (San Michele) del nord pontino, non è più la Città del Carnevale, del Natale Apriliano e dell’uva e del vino, di tutte quelle manifestazioni che nonostante le difficoltà del territorio hanno comunque sempre contribuito a contraddistinguerla da tante altre città.
Noi del M5S di Aprilia ci teniamo ad affermare che:
Aprilia è una Città laboriosa, composta da cittadini che già all’alba sono pronti per andare a lavorare, in Città, verso le tante realtà industriali, nelle ricche campagne apriliane oppure verso la Capitale o altre Città limitrofe.
Aprilia è una Città solidale che abbraccia tutte le culture.
Aprilia è una Città aperta che sa accogliere e lo fa con il cuore.
Aprilia è viva ed ha solo bisogno di essere ben governata.
Aprilia può avere un futuro solo se gli apriliani capiranno che, con i fatti di cronaca accaduti, siamo in un punto di non ritorno.
Il cambiamento, un cambiamento ci può essere solo se i cittadini onesti di Aprilia lo vogliono.
Riteniamo, infine, indispensabile, se c’è ancora una punta di orgoglio, che tutti i soggetti politici, maggioranza e opposizione, facciano un passo indietro dimettendosi: dimostrate che anche voi provate ancora qualche emozione quando pensate alla nostra amata e violentata Aprilia.”