27esimo compleanno del Club Vita Nuova, a sostegno degli ex alcolisti

Il club, presieduto da Diamante Foresta, celebra il 27esimo anniversario dall’inizio della sua attività. L’impegno per uscire dalla dipendenza dall’alcol.

Il Club Vita Nuova si ritroverà giovedì prossimo, 24 gennaio alle 17, presso la sala conferenze del Poliambulatorio Asl di via Giustiniano, nell’occasione del 27esimo anno di attività.

Da più di un quarto di secolo, infatti, l’associazione meritoria presieduta da Diamante Foresta (nelle foto insieme ai dottori Belardino Rossi e Francesco Ribatti) rappresenta un’ancora di salvezza per tante famiglie colpite dalla dipendenza di un loro caro. E l’appuntamento fisso di ogni gennaio, con la consegna dell’attestato di giorni di sobrietà, rappresenta per tutti un momento di grande orgoglio personale, nonché di rinnovo delle promesse con determinazione e aiuto collettivo.

Il Club Alcologico Territoriale ha sposato il cosiddetto Metodo Hudolin, dal nome del neurologo e psichiatra Vladimir Hudolin (1922-1996), che partendo dall’esperienza della cura psichiatrica tradizionale dell’alcolismo e degli altri problemi alcolcorrelati, negli anni ’60 del Novecento istituì i primi gruppi terapeutici per alcolisti e per i loro familiari non più all’interno di un ospedale psichiatrico ma nel territorio di provenienza dei pazienti stessi. Ciò per favorire un coinvolgimento delle comunità locali nei processi di prevenzione e trattamento dei problemi alcolcorrelati e proporre un approccio di cura delle problematiche legate all’alcol prevalentemente centrato sull’azione dei Club degli alcolisti in trattamento con una forte enfasi sulle potenzialità di mutuo sostegno fra le famiglie. Il passaggio da una cura centrata sull’ospedalizzazione ad un intervento focalizzato sulle capacità di cura reciproca tra persone che condividono una comune esperienza, viene giustificato concettualmente da Hudolin con l’affermazione che l’alcolismo non può essere considerato come una vera e propria malattia ma va piuttosto visto come un particolare modello comportamentale, uno stile di vita che riguarda non solo il cosiddetto alcolista, ma anche la sua famiglia e la comunità locale di appartenenza.

G.Z.

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