L’approssimarsi della Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato, che ricorre domenica prossima, è occasione propizia per riflettere collettivamente sulle politiche migratorie, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca riguardanti il terrorista Anis Amri, che ha catapultato Aprilia sulle pagine nazionali.
Dinnanzi a questo tema la reazione dominante è il comprensibile sentimento di paura che assume le sembianze di un non definito desiderio/aspettativa, peraltro non sempre razionale, di militarizzazione del territorio, attraverso la richiesta di presidi di polizia, aumento di uomini e di controlli.
Seppur minoritarie e sporadiche, non sono mancate, purtroppo, sgradevoli manifestazioni di rifiuto e di intolleranza verso gli immigrati. In ogni caso è comunque largamente diffuso il convincimento che lo “Stato” impieghi più risorse per gli “stranieri” di quante ve ne siano a disposizione degli “italiani” che “da sempre pagano le tasse senza aver avuto nulla in cambio”. I dati economici smentiscono inequivocabilmente tali pregiudizi e anche le esperienze di integrazione “vissuta” concretamente fuori dai cliché risultano decisamente positive.
I dati e le esperienze, quindi, dicono che sono necessarie, insostituibili e non più rinviabili politiche territoriali finalizzate a favorire l’integrazione degli immigrati, per mettere a sistema, senza improvvisazione o spontaneismi, il vero valore sociale ed economico di cui sono portatori.
Per tale ragione, con lo spirito di chi vuole contribuire alla crescita complessiva della Città, Omar Ruberti, presidente di Aprilia Democratica, si è fatto portavoce della proposta di istituire un Osservatorio comunale dedicato all’immigrazione. Lo scopo sarebbe di dotare Aprilia anche di una Consulta delle comunità straniere presenti sul territorio, al momento prive di rappresentanza.
Tali strumenti dovranno essere finalizzati a facilitare l’integrazione oltre che a mantenere viva l’appartenenza con la comunità di connazionali presenti ad Aprilia. Uno strumento questo di supporto alla programmazione, al controllo e allo sviluppo del territorio nel suo complesso.
Le comunità di immigrati presenti ad Aprilia sono numerose e molteplici; senza retorica di circostanza, arricchiscono concretamente la nostra città, sia sul piano culturale che su quello economico. Per la maggior parte si tratta di persone oneste che lavorano sodo, impiegate nei lavori più umili e faticosi, giunte da noi con una grande voglia di riscatto per sé e per le proprie famiglie.
Aprilia sorge su una terra bonificata simbolo di rinnovata speranza per coloro che, da nord a sud d’Italia, non avevano trovato spazio e fortuna in terra natia. Una terra che per vocazione è destinata ad essere accogliente e benevola nei confronti di tutti coloro che vogliono contribuire al progresso e allo sviluppo. Anche con gli immigrati.