I sindacati CGIL, CISL E UIL – INAS, INCA e ITAL invitano tutti i cittadini a partecipare alla protesta contro i tagli ai patronati.
Tagliare i patronati equivale a tagliare i diritti dei cittadini – si legge da un comunicato -; è difficile se non impossibile accettare ulteriori penalizzazioni.
La legge di stabilità metterebbe a rischio la chiusura dei patronati, un altro duro colpo ai cittadini più deboli.
Dopo il sit-in all’esterno degli uffici dell’INPS di Latina, Terracina e Formia per la tutela dei diritti dei cittadini, continua la protesta dell’ INAS CISL – INCA CGIL e ITAL UIL, con l’appuntamento di sabato 15 novembre alle ore 9 in piazza del Popolo a Latina, per la giornata Nazionale di protesta contro la chiusura dei patronati.
Si evince dal comunicato l’importanza del ruolo del patronato che, secondo i dati delle pratiche presentate all’INPS di Latina, confermerebbero che non si può fare a meno di queste strutture o ridurli, rischiando così un tracollo sociale di questo territorio.
Tuttavia si rischierebbe anche il collasso dell’INPS che già oggi fatica ad accogliere e soddisfare l’utenza in virtù della grave crisi economica che sta attraversando il paese e della riduzione del personale non sempre funzionale ai bisogni.
Nel 2014 sono state presentate all’INPS più di 27 mila pratiche di cui quasi la metà sottoposte alla visione e al successivo proseguimento per la chiusura delle stesse da parte dei patronati. Solo 159 pratiche risultano non patrocinate.
Se poi – si legge dalla nota sindacale – si considera che tra le 27 mila pratiche più della metà sono interventi a sostegno del reddito e in alcuni casi l’unica entrata per le famiglie è la mobilità o la disoccupazione, è ancora più evidente la gravità della situazione se si operasse un taglio sui patronati. Infine delle 15 mila pratiche presentate, i patronati forniscono gratuitamente ai cittadini gli strumenti per la presentazione delle domande ma anche il sistema di controllo e di collaborazione con l’istituto per il buon esito delle stesse, però nemmeno la metà sono state liquidate.
Immaginare questo sistema così articolato senza il sostegno dei patronati, tutto verrebbe sopportato dall’INPS, con tempi di attesa biblici e non è detto che la pratica vada a buon fine.
Melania Orazi