“Se effettuiamo un focus sul territorio apriliano e proviamo a percorrere un itinerario sia fisico che sugli atti approvati in questi anni, tenendo come oggetti della valutazione ciò che respiriamo fino ad arrivare alle conseguenze sulla nostra economia, il quadro che ne esce fuori è devastante” – inizia così il comunicato stampa firmato da Aprilia in Prima Linea in cui si muove accusa alla cattiva gestione Terra in materia ambientale.
“L’ultimo decennio di amministrazione è stato caratterizzato dall’utilizzo della parola ecologia solo per propaganda elettorale, ma di fatto l’operato di questa maggioranza ha profondamente ferito il nostro territorio, impestandolo di aziende a forte rischio d’incidente rilevante, legate al ciclo dei rifiuti. Non sono mancate iniziative che altro non sono che specchietti per le allodole, come ad esempio quella sull’acquisto di bici a pedalata assistita come arma anti smog”.
“La cosa assume connotati al limite del ridicolo se pensiamo che il trasporto urbano, è affidato a mezzi della metà degli anni ‘70, e che nella nostra città si immette in atmosfera impunemente ogni tipo di sostanza. Senza contare che il fenomeno dei roghi nelle borgate, è totalmente fuori controllo – afferma Claudio Abriano di APL – e che allo stesso tempo, manca uno strumento fondamentale come il regolamento comunale sulle emissioni in atmosfera. L’attuale amministrazione ha sempre disatteso le normative in materia di immissioni, – continua Abriano – avendo addirittura l’arroganza di modificare quanto disposto nel d.l. 152 e riducendo le misure metriche sulle distanze, nella stesura del nuovo regolamento rimasto in attesa di firma ormai da anni.”
Tanti esercenti pubblici e privati cittadini, hanno speso fior di quattrini per essere a norma con gli scarichi, ma essi vengono ogni giorno beffati da un sistema che non punisce chi non osserva le norme nazionali e comunitarie, e inquina l’ambiente rovinando la salute di tutti. “Quanti esercenti pagano le tasse e spendono soldi per rispettare tutte le norme igienico sanitarie – continua Emanuele Campilongo – per poi vedere il proliferare di negozi gestiti da stranieri anche in pieno centro, i quali non ricevono alcun controllo sulle stesse leggi che gli italiani sono costretti a rispettare? E quanti ancora hanno pagato per adeguare gli scarichi fognari nelle periferie – sottolinea Campilongo – pagando di tasca propria migliaia di euro, per poi sapere che il Comune oltre alle chiacchiere non ha fatto nulla per quanto riguarda depuratori e allacci vari.”
“Nel mese di marzo abbiamo informato di quanto sopra la Regione Lazio, che prontamente ha chiesto al Comune e alle Autorità Sanitarie informazioni in merito. Ad oggi nulla è cambiato, ma giova precisare che gli uffici regionali hanno espressamente chiesto all’Amministrazione di “trasmettere ogni atto amministrativo prodotto a partire dall’entrata in vigore del D.Lgs. 152/2006 e sulle misure e azioni intraprese a contrasto dell’inquinamento atmosferico”. Siamo veramente stufi di vedere amministrata la nostra città da chi ha venduto solo fumo – e non solo in senso metaforico – e non vediamo l’ora che si ponga in atto un grande piano di bonifica della città”.