Chi non ha mai sentito in una pubblicità la frase
“il gioco può creare dipendenze patologiche“?
Tanti, forse tutti.
Ma probabilmente in pochi si sono soffermati realmente sulla portata di ciò che questa frase significa.
La ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco, sta imperversando da tempo in tutta Italia e, nonostante le avvertenze, sempre più persone ne rimangono intrappolate.
Proprio per questo motivo Aprilia in Prima Linea ha deciso di farsi avanti e chiedere una maggiore regolamentazione sulla presenza di slot machine:
“Noi – scrive il coordinatore Emanuele Campilongo, affiancato dall’attivista Raffaele Fantoni – non demonizziamo le sale slot propriamente dette.
Ma chiediamo che le macchinette non siano presenti o, meglio, siano fortemente regolamentate negli esercizi commerciali “generici”, come bar, ristoranti, alimentari e tabaccherie.
Chiediamo che Aprilia faccia ciò che avviene in altre città d’Italia.
Ovvero che vengano presi provvedimenti atti alla regolamentazione e limitazione degli orari in cui si possa giocare.
E che si rispettino anche le distanze dai punti sensibili come scuole, ospedali e chiese.
Infine, chiediamo che il Comune premi tutti quegli esercizi che aderiscono alla campagna “no slot” attraverso sgravi sulle tasse locali”.
Un progetto mira a depotenziare un fenomeno in sempre più rapida espansione.
I dati forniti dalla stessa APL, presi da
“associazioni ed enti che si occupano del fenomeno“
sono decisamente preoccupanti:
“La dipendenza dal gioco d’azzardo – riferisce il movimento – è diventata una vera e propria epidemia.
Il 30% dei giocatori ha problemi di gioco patologico, e la percentuale sale al 50% tra i disoccupati.
Il problema riguarda anche il 25% delle casalinghe e il 17% degli studenti”.
Molti esercizi commerciali hanno già rinunciato ad ospitare le slot machines.
Si può solo sperare che il numero aumenti ancora.
di Massimo Pacetti