È giusto di una settimana fa la notizia che ad Ardea è stato il via all’Ambufest, ovvero il servizio ambulatoriale aperto nei fine settimana e nei giorni festivi.
Anche ad Aprilia si era parlato di mettere a regime il servizio.
Nella conferenza di fine anno tenuta dal dottor Belardino Rossi, Direttore Sanitario della Asl di Via Giustiniano, si era parlato del 2018 come termine per dare avvio a questo percorso.
Attualmente, però, non sembra siano stati fatti progressi:
“Già nel maggio 2017 – spiega Claudio Frollano, coordinatore del Tribunale per il Diritti del malato operante nella Asl – furono raccolte le domande dei medici che volevano partecipare a questo progetto.
Ad oggi credo manchino solo le adesioni degli infermieri”.
Per l’attività dell’Ambufest, infatti, il personale necessario consiste in un medico di medicina generale ed un infermiere attivi in turni da 6 ore.
Prevedendo due turni (dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20, lasciando poi spazio alla Guardia Medica, attiva dalle 20 alle 8) per due giorni, bastano dunque 4 persone per tenere aperto l’ambulatorio.
“Quindi – sottolinea Frollano – non è cosa impossibile.
Più medici ed infermieri aderiscono a questo progetto, più il loro impegno sarà diluito nel tempo”.
Sembra risolvibile anche la questione relativa agli spazi, con gli ambulatori dedicati ad UCP e BPCO che, essendo attivi fino al venerdì, risulterebbero utilizzabili nel fine settimana.
Un problema potrebbe invece essere rappresentato dai lavori di ristrutturazione per l’adeguamento alle direttive per la Casa della Salute partiti pochi giorni fa.
“Ma è anche vero – spiega il referente del TDM – che se si aspetta una “ipotetica” situazione migliore per implementare altre attività, quale nel nostro caso l’Ambu-Fest, allora non si farà mai nulla”.
Gli ostacoli, dunque, non sembrano insormontabili.
Resta però il fatto che per l’introduzione dell’Ambufest ad Aprilia bisognerà attendere ancora.
di Massimo Pacetti