Nel quartiere Isole-Gattone e Carano è stata costruita nel Maggio del 1955 una piccola cappella legata al culto della madonna. Il signor Salvadori Rinaldo insieme hai suoi fratelli Michele, Antonio e Aquilino hanno deciso una mattina di maggio di quasi 60 anni di costruire una cappella che rappresentasse la Madonna nel mese dedicato a le. Perchè? Questo è un dettaglio che non può essere trascurato. Il signor Rinaldo fu vittima di una gravissimo incidente, lo aveano dato per spacciato. Dopo diversi giorni miracolosamente riuscì con le proprie forze a risollevarsi dal letto e a camminare. Famiglia con una forte fede cristiana gridò al miracolo influenzato anche dalla presenze del santino di San Antonio da Padova messa sotto al materasso. Questo evento risvegliò in lui una grande devozione nei confronti del Santo e quindi all’angolo della strada, mettendosi d’accordo con il proprietario del terreno la famiglia Gabanella, volevano venerare e pregare per il miracolo ricevuto.
La famiglia Gabanella acconsentì. “Quest’anno – ci racconta il signor Guido – io e mio figlio volontariamente e a spese nostre, anche se il quartiere ci ha aiutato molto, abbiamo ristrutturato la cavernetta dove c’è la statua della Madonna, quella di San Antonio da Padova e Sant’Anna. Purtroppo le ultime due sono state rubate da sciacalli. Insieme all’aiuto di mio figlio – continua Guido – ho installato anche un impianto elettrico con un contributo minimo delle famiglie anche di quelle colpite dalla morte dei proprio familiari e con il contributo di Paniccia e dei fratelli Pietrobon, perchè la sera la zona e la cappella rimanevano al buio.
L’anno passato, invece, abbiamo chiesto al proprietario del terreno il signor Gabanella se potevamo installare una pietra con foto di persone decedute per cause legate alla vita, le malattie ma soprattutto per coloro morti a causa di incidenti stradali: una pietra che rammentasse ai passanti che la vita è cara e va custodita. La pietra pesa 48 quintali ed è stata impiantata nel terreno per un metro. Il 13 Ottobre del 2013 Don Lorenzo l’ha benedetta dopo una Santa Messa”. Dare rilievo a questo tipo di storia significa anche risalire alla storia di Aprilia, o meglio ad un pezzo di storia che aimè nessuno conosce o peggio ancora non si vuole conoscere. Risollevare le sorti di una piccola cappella significa andare incontro ai fabbisogni delle famiglie colpite da gravi perdite famigliari, con la pietra si fa monito di quello che è successo e che non deve più accadere. “Con ala ristrutturazione della cappella abbiamo spinto molte persone a seguirci, infatti nel mese di Maggio ogni Sabato e Domenica si riuniscono per pregare e per dire il rosario. Provvisoriamente nella cappella abbiamo messo la statua di Padre Pio, ma sicuramente dopo la messa di chiusura del mese della Madonna, che si terrà Domenica 1° giugno alle ore 18 inaugureremo le altre due stature mancanti che hanno fatto la storia della cappella, San Antonio da Padova e Sant’Anna. Quello che chiediamo al Comune di Aprilia – ci spiega Guido – l’installazione di una piccola fontanella per permettere di annaffiare le piante, di far abbeverare qualcuno e soprattutto di considerare la cappella come monumento dato che risale al 1955, si può dire ai padri fondatori della nostra città. Ho scritto anche una lettera al Comune, ho parlato di persona anche con il Sindaco che mi aveva assicurato di tenere presente la mia proposta, lo stesso discorso vale anche per l’Assessore Barbaliscia. Spero che tengano in considerazione e pongano la giusta attenzione dato che fa parte della storia di Aprilia”. In questo genere di volontariato come in altri le critiche non mancano mai, ma dobbiamo sentirci orgogliosi che ad Aprilia ci sono ancora persone che si dedicano al bene sociale e non solo personale. Non ci resta che attendere.
Melania Orazi