Aprilia, “Città degli alberi” commenta la manifestazione TuteliAmo 2.0.
L’intervento dell’associazione “Città degli Alberi” a seguito della manifestazione TuteliAmo 2.0, svoltatasi lo scorso sabato in Piazza Roma.
“Sono Gianni Battistuzzi, dell’Associazione “La Città degli Alberi”, l’associazione promotrice di una petizione on-line su Change.org all’indomani del disastro ambientale occorso a seguito dell’incendio della soc. Loas Ambiente srl di Aprilia, a cui subito hanno aderito molte altre associazioni, comitati di quartiere, cittadini di Aprilia, Anzio, Ardea, Lanuvio.
Per ben una settimana abbiamo respirato polveri, diossine, PCB e chissà cosa altro……. Perché, tanto ci è voluto per spegnere l’incendio, in quanto la dotazione dei VV.F. era carente.
Ma dobbiamo per prima cosa ringraziare questi uomini e donne, che con grande spirito e dedizione, facendo turni massacranti, oltre le 12 ore, hanno spento l’incendio e che più di tutti hanno inalato quel micidiale mix per tanti giorni. Grazie VV.F., saremo al vostro fianco nelle vostre giuste rivendicazioni di lavoratori!
In questa terra sono nato, ma per poterci vivere! Non per morirne.
Sono già stato colpito due volte da malattie che hanno minato la mia salute: più di 35 anni fa con un cancro e da ben 13 anni, dalla Malattia di Parkinson.(per poter essere presente oggi ho dovuto prendere una quantità doppia di farmaci)
Forse c’è un nesso, considerando l’alto tasso di incidenza di malattie oncologiche e neurologiche nella nostra città?
Forse c’è un nesso, considerando che il parkinson è la quinta malattia, come frequenza, nella ASL LT1? (cioè il distretto Aprilia-Cisterna)
Aprilia, era stata battezzata “città della terra”, ma ad Aprilia non c’è più terra, ce la stanno rubando e avvelenando erigendo capannoni dove mai si è fatta alcuna attività, unicamente per prendere soldi, prima dalla Cassa per il Mezzogiorno e poi dall’Europa, disseminandola di industrie chimiche, farmaceutiche, Turbogas, industrie altamente pericolose (ben 4 sotto la direttiva Seveso III), “campi” (che spudoratezza.. li chiamano “campi”) fotovoltaici, con una cinta di centri commerciali che sfornano montagne di rifiuti, con ben 14 impianti di lavorazione dei rifiuti, con un numero elevatissimo di discariche, abusive e non, dove è stato sversato ogni tipo di rifiuto, pericoloso e non.
La nostra terra sta morendo avvelenata!
L’immagine di Aprilia, per la Commissione Parlamentare d’inchiesta Antimafia, è assimilata ad una grande lavatrice, capace di “ripulire” soldi provenienti da attività illecite, soprattutto del ciclo del cemento e dei rifiuti!
Da oggi dovrà cambiare!!!
Impegniamoci per il cambiamento: il malaffare, la mafia e la camorra non dovranno più trovare terreno fertile per i loro affari.
I cittadini di Aprilia non saranno più definiti “poco reattivi”.
1) Per prima cosa chiediamo GIUSTIZIA, che vengano individuati i colpevoli, intendendo non solo chi ha appiccato il fuoco, nel caso la Magistratura rilevi sia stato un atto doloso, ma anche i colpevoli di omissioni di atti d’ufficio, di limitati o mancati controlli, di verbali compiacenti o mai arrivati ai destinatari, di rapporti sospetti, di parlamentari che votano leggi che si contraddicono….
2 ) Chiediamo, anzi pretendiamo, TRASPARENZA negli atti.
Chiediamo, anzi pretendiamo di essere cittadinanza attiva e garantiamo partecipazione, perché solo così si può pensare ad uno sviluppo sostenibile.
Il modo migliore di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini ai processi decisionali, come diritto inalienabile sancito dalla Convenzione di Aarhus: garantendo l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, è il primo e finora unico strumento che dà concretezza ed efficacia al concetto di democrazia ambientale.
Ci preme sottolineare che le amministrazioni debbono fare pubblicità alle attività che riguardano le materie ambientali anche se non richieste da alcuno, e se richieste, il cittadino non è tenuto a giustificarne il motivo.
Entrando nello specifico dell’incendio della Loas:
1) E’ accertato che nella discarica di via Corta (scoperta nel 2017 dalla Polizia Stradale di Aprilia) automezzi della soc. Loas sversavano illecitamente e, nonostante ciò, il rapporto fra l’amministrazione (tramite la soc. controllata al 100% Progetto Ambiente) e questa società sono continuati. Addirittura quest’anno al 30 giugno già 57.00 Euro sono stati fatturati per i servizi più disparati.
A titolo di esempio:
· SERVIZIO TRATTAMENTO SCARTI PRODOTTI IMPIANTO SELEZIONE,
· SERVIZIO TRASPORTI RIFIUTI;
· SERVIZI DI RACCOLTA CON RAGNO E OPERATORE PER BONIFICHE E TRASPORTO RIFIUTI;
· SERVIZIO TRATTAMENTO RIFIUTI INGOMBRANTI…
Lo scorso anno il comune di Aprilia ha ricevuto fatture per 296.000 Euro;
nel 2018, 238.000 Euro;
nel 2017, 139.000 Euro.
Un buon padre di famiglia avrebbe interrotto questo sodalizio.
Nota: questa pagina non la leggerò.
Su questo fatto apro una parentesi. Nel corso degli anni sono stati richiesti una varietà enorme di servizi alla Loas (oltre ai ben noti servizi di affitto automezzi per la raccolta con o senza operatore) sono stati richiesti ad esempio
SERVIZI DI CONSULENZA DEL LAVORO-ELABORAZIONE PAGHE E ADEMPIMENTI CONTRIBUTIVI 2018
SERVIZIO DI ASSISTENZA, CONSULENZA CONTABILE E FISCALE 2018- BILANCIO E DICHIARAZIONI FISCALI (Evandri 11.520)
SUPPORTO TECNICO-LEGALE PER MANTENIMENTO CERTIFICAZIONE AMBIENTALE 2018 (Camarrone Elidea 6.120)
SERVIZIO CONFERIMENTO RIFIUTI – IMBALLAGGI IN LEGNO 2018 (Ecolegno)
SERVIZIO RECUPERO RIFIUTI MISTI DA ATTIVITA’ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE 2018 (Stradaioli)
SERVIZIO FORNITURA CONTAINER, TRASPORTO E SMALTIMENTO PNEUMATICI FUORI USO 201823- (SINERGIE ECOLOGICHE SRL – € 10.000,00 € 5.352,50 01/01/2018 31/12/2018)
SERVIZIO DI MICRORACCOLTA – CONFEZIONAMENTO TRASPORTO E SMALTIMENTO R.U.P (PILE) (Sinergie ecologiche)
INCARICO DOCENZA PER FORMAZIONE IN MATERIA ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA (Cosmari)
SERVIZIO DISOSTRUZIONE PULIZIA E RIMOZIONE RESIDUI RETE FOGNARIA STABILIMENTO VIA DELLE VALLI 2 (centro servizi s.a.)
E’ lecito chiedersi: che attività viene fatta alla Progetto Ambiente? Questa società ha una capacità di “lavorare” (con tanto di autorizzazione) cinque volte tanto quello che attualmente fa. Perché richiede una grande quantità di servizi all’esterno quando potrebbe eseguirli in house? Perché è priva di un ufficio commerciale che partecipi a gare di appalto, che venda servizi di selezione e cernita. Credo di ricordare che fino a una decina di anni fa lavorava la raccolta differenziata di Latina città… poi perso a scadenza l’appalto non si è preoccupata di cercare altri “clienti”.
2) Ritornando alla Loas,
questo impianto poteva contenere istantaneamente una quantità massima di rifiuti pari a 1905 t, mentre da una nota dell’Arpa (prot. n. 50406/2020), che chiedeva ai VV.F. una stima di quanto materiale ci fosse, questi indicavano 10.550 t (quindi circa 5 volte tanto) bruciati al 100%. Tale nota è stata portata a conoscenza della Prefettura, del NOE, Legione dei Carabinieri Lazio, Regione Lazio, ASL Latina, Provincia di Latina, Comune di Aprilia e altri p.c.
E’ possibile pensare che fino al giorno prima le quantità dei rifiuti erano solo quelle permesse? Certamente no. Ci chiediamo perché nessuno ha dato la giusta importanza a questa comunicazione. Oppure abbia mai pensato di controllare le quantità presenti quando è risaputo che tutti gli impianti erano in sovraquantità per il problema della Russia e della Cina che non acquistavano più?
3) Il 26 giugno 2019 in seguito a una ispezione dei VV.F. viene redatta una nota dove si invita a sospendere la SCIA (parte delle cose che dirò non sono al momento dimostrabili perché questa nota è certo che esiste, ma non è resa pubblica) perchè:
· I lavori che si stavano facendo non erano conformi al progetto approvato
· mancava il CPI (certificato prevenzione incendi) obbligatorio per legge
· mancava l’agibilità degli impianti,
· mancava l’allaccio alla rete fognaria
· l’impianto antincendio non era funzionante
· Le telecamere di sorveglianza erano fuori uso
· non erano state adeguate le garanzie fidejussorie fin dal 2013 , cioè da quando era stata autorizzata a “trattare” 140.000 t di rifiuto.
· l’impianto di emergenza, in caso di mancanza di energia, non era certificato.
Tale nota, a detta dei VV.FF. fu inviata via pec alla Loas, al Comune di Aprilia, alla Prefettura. Il Comune di Aprila afferma di non averla mai ricevuta perché dal giorno prima (quando il diavolo ci mette lo zampino!) era cambiato l’indirizzo di posta. Ci chiediamo:
· perché era stata inviata a così pochi uffici ? (ad es. non alla Provincia che è l’ente rilasciante autorizzazione);
· perché non c’è stato un reindirizzamento in automatico della posta al nuovo indirizzo?
· perché ai VV.F., se non fosse stata recapitata, il server di posta non avrebbe inviato un messaggio di errore?…. Ma i VV.F. assicurano che nessun messaggio di errore è ritornato indietro.
Qualcuno mente, sapendo di mentire!
4) L’autorizzazione è stata rilasciata nel 2009 con validità decennale per una quantità di 36.000 t/anno; invece dopo 2 anni è stata rinnovata per 39.050 t e nel 2013, con una modifica sostanziale, è stata portata a ben 140.000 t (poco meno che quadruplicata), con integrazione di codici di rifiuto, fra cui l’indifferenziato.
La Loas quindi si è trasformata da “fabbrichetta” che riciclava poche tonnellate di plastica dura, in uno stabilimento capace di cernire rifiuto, con un processo certamente diverso e più “grezzo” di quello della soc. Ri.Da Ambiente, che può trattare ben 409.000 t annue.
Per la cronaca, oltre la Ri.Da, complessivamente nel territorio di Aprilia, ci sono impianti tali da “lavorare” circa 1 milione di tonnellate di rifiuti, per tutte le province del Lazio. Con una potenza di trattamento così elevata, quale piano industriale può trovare ancora spazio per ampliare e/o costruire impianti , investendo in macchinari, capannoni, maestranze, se non sicuro di ottenere successivamente le necessarie autorizzazioni? Evidentemente, in questa zona un qualsiasi industriale, che voglia investire sul ciclo dei rifiuti, è certo (o era certo) di ottenere le autorizzazioni…
5) Chiediamo che l’Arpa effettui, dopo una fotomappatura, analisi ad ampio spettro su campioni presi in almeno 10 punti diversi dei cumuli di rifiuti bruciati, inclusa analisi radiometrica e si renda contezza alla cittadinanza oltre che alla Magistratura.
6) Chiediamo una immediata “rivisitazione” di tutte le autorizzazioni in essere degli impianti cha lavorano rifiuti, per verificarne la regolarità e il rispetto delle prescrizioni in esse contenute. Allo stesso modo, chiediamo che vengano controllate tutte le Aziende che non trattano rifiuti, ma sono sotto normativa Seveso III e/o A.I.A. e/o IPPC.
5) Chiediamo che immediatamente venga fatto un controllo sulla esistenza in ingresso degli impianti della strumentazione atta a verificare la contaminazione radioattiva dei rifiuti, telecontrollata da ARPA.
6) Chiediamo la caratterizzazione di tutti i siti noti che necessitano di bonifica e un cronoprogramma per le bonifiche da effettuare entro un quinquennio.
7) Chiediamo di dotare il nostro territorio comunale di strumenti urbanistici (piano comunale della qualità dell’aria, delle acque, del suolo, del paesaggio) e pianificatori, che impediscano altre aggressioni alla nostra salute e al nostro patrimonio naturale.
8) Chiediamo la immediata rotazione degli uffici per i funzionari comunali e i dirigenti, nell’attesa di rendere nuovamente pubblica la filiera dei rifiuti
9) Tutto questo pretendiamo affinché sia garantito il diritto costituzionale alla salute di ogni cittadino. A tal fine chiediamo che sia effettuata una seria indagine epidemiologica per tutti i cittadini che vivono nei pressi degli impianti e/o discariche abusive e/o impianti pericolosi. Ci stiamo adoperando a censire tali siti e fornirli a chi di dovere, non risultando completa ed esaustiva la mappatura fatta da Regione e provincia.
Questa è solo la prima manifestazione che vede i cittadini reclamare GIUSTIZIA, perché i criminali che hanno attentato alla nostra salute e al nostro benessere sappiano che da oggi lotteremo uniti nell’obiettivo di depurare il nostro territorio dai veleni del malaffare e della speculazione.
È per questo che oggi chiediamo GIUSTIZIA, avviando una azione legale collettiva per i danni finora subìti, materiali e immateriali.
Vi invitiamo per questo ad avvicinarvi ai tavoli che stanno raccogliendo gli impegni di una pre-partecipazione ad una azione legale collettiva.
Ci sono ancora molti lati oscuri che la notte dell’incendio del 9 agosto ha messo in evidenza, ma iniziamo con questi… e concluderei
con le parole di don Chiscotte che rivolto al suo
amico e fedele scudiero gli dice: caro Sancho,
cambiare il mondo (Aprilia) non è né pazzia né utopia, …
è solo Giustizia.”