Si è svolta sabato la tavola rotonda “Il mio Islam che amo”, tenuto dall’associazione “Donne Arabe Tunisine”-“La Palma del Sud” Lo scopo dell’incontro è stato quello di far vedere ad Aprilia il vero volto dell’Islam, che è un volto di pace e non di fanatismo religioso. L’Islam non ha nulla a che fare con la strumentalizzazione della fede legata ai fatti di cronaca internazionale di questo periodo. Oltre ai membri dell’Associazione, era presente anche l’Imam del quartiere Toscanini, Sihem Zrelli.
“Fa male constatare quanto ancora la nostra fede sia motivo di esclusione, emarginazione, incomprensione e rifiuto – puntualizza Sihem Zrelli – Un musulmano che sente di appartenere a una grande comunità con la quale condivide esperienze e vita quotidiana avrà anche la tendenza a sentirsi meglio nel contesto in cui vive e a non considerarlo ostile. Viceversa, il fatto di percepirsi come isolati, rifiutati e in minoranza, genera sentimenti pessimisti rispetto al resto della società. Spesso in Italia la discriminazione si sente nell’aria, si respira, si vive quotidianamente e questo certamente influenza negativamente la percezione che i musulmani hanno della società. Il nostro impegno ad Aprilia è quello di testimoniare ad accogliere la differenza. I nostri bambini della scuola di arabo, che oggi sono più di cinquanta ed hanno 6/10 anni sono abituati a relazionarsi con culture e razze diverse e lo fanno con grande naturalezza: e questo è un segno che fa ben sperare per il futuro. Alla domanda “ci sono stranieri nella tua classe?” hanno risposto “no, ci sono solo bambini”. Ecco, questo è esattamente il traguardo da raggiungere: non percepire il diverso come altro da sé, pur mantenendo ognuno le proprie caratteristiche identitarie. La sfida è aperta, ma la strada è ancora tutta in salita, anche se il primo passo è stato fatto”.
Oltre Zrelli, era presente anche una ragazza italiana convertita all’Islam, “D.”, che ha fornito la sua prospettiva dell’Italia e l’Islam: ” Se vuoi mettere alla prova familiari, amici e parenti, devi dire loro che hai intenzione di convertirti all’Islam. Vedrai che, se ti va bene, ti compatiranno. Se ti va male, invece, sei fritta. Perché se il giorno prima eri considerata da tutti come la tipica brava ragazza, poi diventerai ai loro occhi una povera pazza arrivando persino a toglierti il saluto. Se poi decidi di indossare il velo, puoi dire addio al lavoro”.
L’obiettivo dell’associazione, da questa giornata, è quella di creare dei seminari di approfondimento con illustri ospiti, professori e persone colte, per conoscere e studiare l’Islam ed il mondo arabo. un modo per continuare a costruire con la comunità italiana di Aprilia un percorso costruttivo e concreto di integrazione e reciproca conoscenza.