Il movimento Aprilia in Prima Linea è noto per trattare temi di pubblico interesse con toni sempre incalzanti e volti alla ricerca dell’azione per il miglioramento della città. Il modo di agire è molto spesso ritenuto essere – dalle altre realtà politiche – fin troppo attivo ed insistente ma, come spiega il Segretario Emanuele Campilongo, è invece finalizzato ad informare la cittadinanza di un’emergenza ambientale che viene ripetutamente sottovalutata all’unisono un po’ da tutti:
“Come piccola lista civica che ha a cuore il territorio di Aprilia, siamo riusciti a far realizzare due interrogazioni parlamentari. Tramite la figura di Mario Borghezio siamo giunti fino al Parlamento Europeo mentre con Fabrizio Santori in Regione Lazio. Non abbiamo avuto difficoltà a trovare chi puntasse i riflettori sulle problematiche della città, ed è secondo noi inspiegabile il fatto che realtà politiche più grandi ed affermate – sia nella destra che nella sinistra – non riescano a creare qualcosa di concreto da punto di vista dell’intervento attivo. Un recente convegno con Matteo Salvini ed alcuni intellettuali ha posto in essere la consapevolezza che la situazione ambientale del nostro territorio è terrificante, al punto da definirla quasi una nuova “terra dei fuochi”. C’è un aumento notevole delle patologie tumorali certificato anche da documentazioni di enti predisposti (rapporto Ares Lazio), ma il problema tende ad essere spesso sottovalutato e preso sottogamba in quanto l’unico strumento utile per informarsi sarebbe quello della lettura di centinaia e centinaia di rapporti in merito. Nel medesimo rapporto si evince che le aree più bersagliate sono proprio quelle in cui vi è trattamento dei rifiuti. Perché le forze politiche in toto non richiedono un intervento massiccio e risolutore da parte delle istituzioni? In merito a tale questione il movimento Aprilia in Prima Linea rimane abbastanza interdetto.
Noi ci stiamo battendo personalmente perché i nostri contatti tra parlamentari e via dicendo riescano a squarciare questo velo e si chieda in Regione la moratoria della nuova concessione per gli impianti di trattamento rifiuti e non. Nel frattempo stiamo sollecitando affinché si crei una commissione d’inchiesta e di verifica delle emissioni inquinanti di tutte le aziende presenti. Dietro queste centrali vi è soltanto una questione di business, in realtà non sono utili al territorio; bisogna impedire il proliferare di cose che è risaputo essere nocive.
La Giunta di Aprilia dovrebbe convocare tutte le forze parlamentari presenti sul territorio per sposare questa battaglia; invece ci troviamo di nuovo a fronteggiare addirittura la prossima nascita di una centrale in via del Campo, che si apprende essere una costruzione affidata ad imprenditori che hanno sostenuto la campagna elettorale. Bisogna rendersi conto che ci troviamo in una situazione di emergenza ambientale che spinge famiglie ad emigrare.
L’assessorato all’ambiente intraprende iniziative di piccolo cabotaggio utili a pochi oppure volte a distrarre gli elettori che con il tempo sono comunque rimasti fedeli, ma non si incide sulla sostanza dell’ambiente, non si parla né di consumo del suolo né di riconversione delle aree che sono abbandonate per evitare che venga sparso altro cemento su questa città.”
1. Conosciamoci meglio. Come neo lista civica per Aprilia avete in particolar modo sostenuto, sin da subito, battaglie di stampo ambientale. Lo si nota anche nei comunicati che fate recapitare alle redazioni giornalistiche. Perché? Cosa vi spinge a dedicarvi principalmente all’ambiente ed all’ecologia?
“La lista è nata con il semplice presupposto di volersi interessare ad argomenti di pubblico dominio in maniera approfondita e, seguendo sempre questa linea guida, abbiamo scoperto e poi portato alla ribalta eventi e tematiche molto serie e tristi. E’ logico che ci sarebbe piaciuto trattare temi positivi ed effimeri, ma non ci spieghiamo come mai chi ha posizioni più salde in quanto membro di grandi partiti ha la tendenza a trattare soltanto temi di piccolo cabotaggio. Il primo grande tema di ordine ambientale che abbiamo affrontato è stato quello di sensibilizzare l’ente comunale ad impostare dei limiti per l’attendamento e lo sfruttamento di animali nel circo, il tutto finalizzato a voler creare la nascita di una coscienza ambientale totale affinché qualsiasi tipo di sfruttamento delle risorse ambientali venga quantomeno scoraggiato sul nostro territorio. Invece l’Amministrazione si è limitata a fornire un regolamento che noi interpretiamo come troppo lascivo ed assolutamente privo di quel carattere tutelare che continuiamo a chiedere a gran voce.”
2. Facendo riferimento ai vostri appunti, la situazione di Aprilia relativa al settore ambientale, è in miglioramento o si notano sintomatologie di una progressiva decadenza?
“Notiamo una progressiva decadenza perché il territorio è circondato da una serie di piccole emergenze a cui si rischiava di mettere la ciliegina sulla torta: la discarica di Lazzaria. Ultimamente si è tanto parlato del marchio “Città di Aprilia”, direttamente collegabile al mondo dell’enogastronomia: ma come fare un discorso del genere in un territorio che è avvelenato? E’ una contradizione pazzesca.
L’inceneritore di Albano, la discarica di Roncigliano, sono solo alcuni dei punti inquinanti che circondano Aprilia ma di cui misteriosamente nessuno ne parla o se ne occupa, proprio perché ravvisiamo una scarsa volontà di informazione su argomenti e su luoghi la cui esistenza viene persino ignorata dalla maggior parte dei cittadini. Chi amministra una città ha il dovere di provarci.”
3. In quasi due anni di mandato della Giunta Terra, nonostante il loro operato sia tuttavia molto complesso e settorizzato, avrebbe potuto fare di più per il nostro territorio o credete che non sia soltanto dell’ente comunale la responsabilità delle vicende che hanno turbato o che tutt’ora turbano la cittadinanza?
“Le istituzioni sono composte da uomini ed evidentemente non stanno facendo un buon lavoro. Soltanto una porzione di assessori scelti riesce a condurre il proprio lavoro ma alcune volte travalicano le competenze che possiedono. Inoltre notiamo una gestione della cosa pubblica a compartimenti stagni, scollegata. Il problema è legato ad un certo senso alla morale delle persone che compongono questi organi. La Regione e le forze politiche nazionali nel nostro territorio sono assenti: una presenza attiva e fattiva degli stessi non avrebbe ridotto tale circoscrizione come noi oggi la vediamo. Fatto sta che non siamo riusciti ad avere una figura nei banchi istituzionali di un certo livello che provenisse da Aprilia e quindi farsi carico delle istanze di questa città. Il tanto decantato “Rinascimento Apriliano” non ha dato i suoi frutti. Aprilia è un territorio che non viene considerato ed ho paura che sia stata prescelta per un destino nero: nelle segrete stanze si ha il timore che qualcuno possa aver scelto Aprilia come la futura pattumiera del Centro Italia.
Dai dati che produce la Regione Lazio il territorio dovrebbe generare 600 mila tonnellate di rifiuti urbani, è difficile che sia un caso che Aprilia si dota di impianti di smaltimento e di lavorazione dei rifiuti per un terzo (quindi per quasi 20 mila tonnellate)? Lavorare un terzo dei rifiuti di tutta la Regione Lazio è evidente che dietro a tutto ciò ci sono delle indicazioni di ordine politico. Aprilia sta diventando un territorio marginale agli occhi della politica e quindi della gestione amministrativa della regione Lazio. Aprilia in Prima Linea ha scelto di non accordarsi con le altre forze civiche o politiche laziali e per questo abbiamo cercato dei collegamenti fuori da questo territorio e fare rete altrove appellandoci ad un piemontese. E’ possibile che nessun parlamentare laziale poteva fare altrettanto? Apl non fa differenziazioni tra destra e sinistra, anzi sarei il primo a spellarmi le mani dagli applausi se qualcuno si prendesse l’impegno di salvaguardare la nostra terra. Mentre le forze politiche di un certo spessore intraprendono inevitabilmente (e questo è un destino di tutte le maggioranze nazionali), accordi con gruppi imprenditoriali: sono d’accordo si fa business, ma non sulla salute dei cittadini.”
continua…
Melania Orazi