La Festa dell’ Unità del PD si è conclusa ieri con un convegno che si è trasformato in un vero e proprio concorso di idee riguardante bandi con agevolazioni fiscali per le imprese di giovani che puntano alla riqualificazione del territorio e una mappatura dei siti di interesse storico-naturale con un codice a barre in grado di scaricare su un tablet in istantanea la storia del sito e l’eventuale ricostruzione originale. Questa, infatti, sarà la proposta che presenterà il consigliere del Pd, Monica Tomassetti, in Consiglio Comunale. Si potrà così affidare ai giovani imprese che riguardano il lavoro di ricostruzione storica dei siti apriliani meritevoli e si potrà, inoltre, proporre a tutti i cittadini una visione “virtuale” della storia e dell’aspetto originario del sito tramite un codice a barre. Con un click sarà possibile vedere il centro della fondazione dalla piazza, il casale di Menotti, l’antica Satricum e per tutti i 22 siti classificati storici della città e dei borghi di Aprilia.
Il convegno si è tenuto domenica pomeriggio 21 settembre al parco Friuli ed è stato promosso dal Pd nell’ambito della festa democratica dell’unità. Sul tavolo erano presenti relatori esperti, studiosi e associazioni che operano sul territorio. L’archeologa Martina Revello Lami, PdH all’Università di Amsterdam, ha relazionato sugli scavi di Satricum, l’antica città volsca e latina nel borgo “Le Ferriere”. Ha parlato dell’apertura del museo, di un lavoro iniziato alla fine dell’800 e non ancora concluso: si tratta di un sito archeologico di notevole interesse, dove è stata scoperta la lapis satricana, documento del latino arcaico, il tempio di Mater Matuta, le cui rovine hanno affascinato scrittori del calibro di Stanislao Nievo.
L’arch. Michele Magliocchetti ha spiegato la mostra sul “Latium vetus” esposta per l’occasione, e ha chiesto “un intervento pubblico perché questi siti non vengano solo tutelati e lasciati così, come cimeli, ma valorizzati e fruiti dai cittadini”. A seguire l’intervento dell’architetto Ugo De Angelis (autore del libro “In quella foto c’è Maria”):“C’è poca attenzione al patrimonio storico e culturale del nostro territorio –ha detto De Angelis- non solo da parte delle amministrazioni pubbliche, ma anche da parte dei cittadini che dimostrano poca sensibilità. Ad esempio l’antico granaio del borgo di Campoverde è un esempio di architettura locale che meriterebbe di essere salvato anche con progetti da presentare alla Comunità Europea”. Per l’occasione, Antonello D’Alessandro ha letto un passo del libro su Menotti Garibaldi, il cui casale e la cui tomba si trovano nel borgo di Carano-Garibaldi.
Sulla valorizzazione e sulla tutela del luogo dove ha operato il primogenito di Giuseppe, eroe dei due mondi, è intervenuto Maurizio Marinozzi presidente del comitato “Salviamo Carano”. “E’ una battaglia –ha sostenuto Marinozzi- che stiamo portando avanti con Sel, Rifondazione e Primavera Apriliana. Siamo convinti che sia possibile un altro modo di vivere. Non è normale che in un territorio già avvelenato come il nostro, si vada a colpire anche quei pochi luoghi come Carano dove l’anima si rasserena. Carano è un equilibrio perfetto tra natura e storia, per questo abbiamo chiesto il riconoscimento di monumento naturale”.
Sulla tutela del centro storico di fondazione è intervenuto l’architetto Stefania Caravelli, per l’Assinarch (Associazione Ingegneri e Architetti di Aprilia). L’architetto è partito dal progetto di riqualificazione di largo Marconi, parte di un progetto più ampio di riqualificazione del centro storico, per porre alcune osservazioni all’amministrazione comunale. “E’ difficile una perimetrazione del centro storico –ha detto- perché a differenza del centro di fondazione, la guerra e la successiva ricostruzione lo hanno reso non più riconoscibile. Non c’è una regolamentazione del centro storico, e neppure un piano del colore come avviene in altre città. Sulla pedonalizzazione del centro storico proposta dall’amministrazione locale, abbiamo rilevato due criticità: la prima è di natura storica. Il centro di fondazione nasce come carrabile. La seconda è la sua funzione attuale. Il centro di Aprilia attualmente è un contenitore vuoto, forse dovuto alla presenza delle banche che permette la viabilità in alcuni orari particolari. Prima di parlare di pedonalizzazione del centro, sarebbe necessario fare interventi per riempire la piazza”. L’Assinarch quindi, propone tre metodi di lavoro: il confronto con le associazioni, il confronto con la cittadinanza e il concorso di idee per la riqualificazione del centro urbano. Il presidente dell’Anpi, Filippo Fasano, ha proposto un concorso di idee per la riqualificazione del parco dei Mille ma, ha detto, “da 16 settembre 2013 non abbiamo avuto risposta dall’amministrazione”.
“La fondazione della città di Aprilia subisce ancora l’influenza del mito –ha spiegato- e manca ancora la sua storicizzazione. Il mito usa la fantasia, la storia ricerca la verità. Oggi ci ritroviamo a Campoverde un cippo in commemorazione delle camicie nere. La mancanza di una storiografia che documenti la realtà e la verità, altera la consapevolezza dei fatti storici”. Ha concluso gli interventi il segretario comunale del Pd, Alessandro Mammucari, che ha ringraziato tutti della presenza e degli spunti di riflessione forniti.
Assia Manfredino