Se l’eco sui media nazionali si è attenuato, la vicenda dell’uccisione dell’uomo marocchino avvenuta sabato sera continua a far discutere gli apriliani.
L’ultima in ordine di tempo ad intervenire è l’Associazione Arci La Freccia, che ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione per il clima che sembra essersi diffuso ad Aprilia.
Una situazione avvelenata che va risolta al più presto:
L’uccisione di Hady Zaitouni – scrivono i responsabili – avvenuta nella notte tra sabato e domenica ad Aprilia, desta nella nostra associazione incredulità e preoccupazione.
Condanniamo la giustizia fai-da-te: in un Stato di diritto la giustizia privata non esiste.
Pensiamo che la misura sia colma, non si possono accettare ronde o giustizieri improvvisati per sostituirsi alle forze dell’ordine.
Ma soprattutto non si può più accettare questo clima d’odio e di intolleranza.
Il quale viene alimentato da slogan populisti e da messaggi sui social network, che sta investendo il territorio nazionale.
E di conseguenza anche la nostra città.
Aprilia non è il far west – concludono – di questo siamo convinti anche noi.
Ma spetta proprio alle forze sane della città, ai liberi cittadini e alle tante associazioni di volontariato, far passare questo massaggio.
Spiegare all’Italia, che ci sta conoscendo solo per fatti di cronaca nera, che esiste un’altra Aprilia.
di Massimo Pacetti