Arci La Freccia tuona: “Non accettabile il clima di odio ed intolleranza”

Continuano le prese di posizione sulla morte del 43enne marocchino avvenuta sabato notte. L’Associazione Arci La Freccia dice “no” alla giustizia fai da te e all’intolleranza

Se l’eco sui media nazionali si è attenuato, la vicenda dell’uccisione dell’uomo marocchino avvenuta sabato sera continua a far discutere gli apriliani.

L’ultima in ordine di tempo ad intervenire è l’Associazione Arci La Freccia, che ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione per il clima che sembra essersi diffuso ad Aprilia.

Una situazione avvelenata che va risolta al più presto:

L’uccisione di Hady Zaitouni – scrivono i responsabili – avvenuta nella notte tra sabato e domenica ad Aprilia, desta nella nostra associazione incredulità e preoccupazione.

Condanniamo la giustizia fai-da-te: in un Stato di diritto la giustizia privata non esiste.

Pensiamo che la misura sia colma, non si possono accettare ronde o giustizieri improvvisati per sostituirsi alle forze dell’ordine.

Ma soprattutto non si può più accettare questo clima d’odio e di intolleranza.

Il quale viene alimentato da slogan populisti e da messaggi sui social network, che sta investendo il territorio nazionale.

E di conseguenza anche la nostra città.

Aprilia non è il far west – concludono – di questo siamo convinti anche noi.

Ma spetta proprio alle forze sane della città, ai liberi cittadini e alle tante associazioni di volontariato, far passare questo massaggio.

Spiegare all’Italia, che ci sta conoscendo solo per fatti di cronaca nera, che esiste un’altra Aprilia.

di Massimo Pacetti

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