Campionamenti della ASL sulle zone interessate dalla nube tossica: i risultati

Secondo quanto riferisce il Comune in una nota ufficiale, i dati dei campionamenti effettuati dalla ASL sono confortanti

La ASL ha trasmesso i dati dei campionamenti effettuati a Torre Bruna e Casalazzara per capire gli effetti della nube tossica sul nostro territorio.

Il quadro che emerge è abbastanza confortante, almeno a quanto si legge dalla nota informativa del Comune:

“Si comunica che nel pomeriggio odierno gli uffici competenti della Asl hanno informato il Sindaco di Aprilia dei risultati dei campionamenti eseguiti dopo l’incendio presso il sito industriale Eco X di Via Pontina Vecchia a Pomezia.

In relazione all’incendio divampato lo scorso venerdì 5 maggio, sono stati effettuati i campionamenti nell’area del territorio comunale di Aprilia ricadente nel raggio di 5 km, Torre Bruna/Casalazzara.

Così come concordato durante gli incontri coordinati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio-Toscana.

Le matrici individuate sono state due di ortaggi a foglia larga destinati all’alimentazione umana, lattuga e scarola, e uno di erba destinata alla produzione di fieno per l’alimentazione animale.

Su tali matrici sono state ricercate le seguenti sostanze: IPA (idrocarburi policiclici aromatici); PCB (policlorobifenili) e Diossine.

I dati trasmessi non hanno messo in evidenza la presenza di tali prodotti.

In particolare, è risultata l’assenza di idrocarburi policiclici aromatici.

Relativamente ai policlorobifenili  e alle Diossine, i valori sono molto inferiori al “Livello di Azione” previsto dalle Raccomandazioni UE n. 2013/711 e n. 2014/663.

Attualmente è in corso anche il monitoraggio della produzione di latte ovino.

Ciò considerato che per gli ovini è in uso il pascolo esterno diversamente che per i bovini da carne o latte.

I quali sono tenuti all’interno di stalle ed alimentati con foraggi prodotti nella passata stagione.

A tale monitoraggio sono interessati anche alcuni allevamenti apriliani.

Pur essendo gli stessi al di fuori del raggio di 5 km”.

di Massimo Pacetti

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