La Polizia di Latina, all’indomani della strage dei braccianti di Foggia, ha iniziato a controllare i mezzi di trasporto utilizzati per portare i braccianti sul luogo di lavoro. Nel comunicato della Questura si sottolinea come, con questa iniziativa, nel perseguire obiettivi di legalità e di rispetto delle regole non si vuole colpire il settore agricolo che invece deve essere salvaguardato come uno dei settori economici più importanti dell’economia Pontina. Un settore che conta migliaia di aziende e una forza lavoro di oltre 25.000 operai agricoli, basato su un sistema di regole, legislative e contrattuali, che garantiscono alle aziende flessibilità lavorativa e ai lavoratori una adeguata protezione sociale.
La Uila-Latina considera questa iniziativa molto positiva e ritiene che essa vada inserita in una strategia più ampia e coordinata a livello territoriale per contrastare il Caporalato. In particolare i controlli andrebbero estesi ad altri punti di raccolta e di avvio altrettanto importanti e “pericolosi”, come Terracina, Fondi e Aprilia. Inoltre l’azione di controllo sui mezzi di trasporto dovrebbe inserirsi in una strategia più ampia di verifica sulla regolarità dei rapporti di lavoro esistenti tra i lavoratori trasportati, i trasportatori e le aziende di destinazione. Strategia che potrebbe essere sperimentata, proprio a partire dagli 89 lavoratori identificati dalla polizia di Latina in questi giorni, effettuando le opportune verifiche presso l’Inps o i Centri per l’Impiego.
La Uila Latina auspica che il Perfetto o, meglio ancora, la costituenda sezione territoriale della Rete del Lavoro agricolo di qualità, si facciano parte in causa per la convocazione delle parti sociali datoriali e sindacali, unitamente all’Inps, all’Ispettorato del Lavoro e a tutti i livelli istituzionali interessati, per definire una strategia comune per combattere con continuità il lavoro nero e lo sfruttamento in agricoltura a tutela dei lavoratori del settore e delle stesse aziende oneste e corrette che subiscono le conseguenze negative di pochi ma pervicaci imprenditori.
Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità che, per effetto delle legge n. 199/16 avrebbe già dovuto essere costituita e che, nonostante i ripetuti solleciti nei confronti in particolare dell’Inps, ancora non è stato possibile costituire e rendere operativa anche nella nostra provincia.