“Come per andare più avanti ancora!”. È questo il testo dello striscione affisso oggi dai militanti di Casapound Italia per celebrare la figura di Filippo Corridoni e ricordarne la morte, avvenuta il 23 ottobre 1915, mentre si lanciava all’assalto di una trincea durante la Terza Battaglia dell’Isonzo. “Sono queste le parole – inizia la nota del movimento – che abbiamo scelto per immortalare la figura del sindacalista rivoluzionario. Sono parole di esempio, quelle che il giovane marchigiano lascia agli italiani. Corridoni era un patriota, un convinto interventista: partì volontario per il fronte allo scoppio della Grande Guerra benché malato di tisi. Si distinse al fronte per la totale dedizione all’Italia, che lo portò a sacrificare tutto, la sua stessa vita”.
“Quello che Corridoni ci insegna – continua la nota – non sono solo il coraggio, la fedeltà e l’eroismo. Corridoni lascia una via da seguire anche oggi. Andare sempre avanti, contro ogni pericolo, sempre all’avanguardia. È l’esempio di un uomo che seppe donare se stesso per fare la patria più grande, da ricordare in un’epoca in cui troppi preferiscono fare il contrario. Ma è anche l’esempio di un uomo che seppe coniugare con la sua attività sindacale la nazione e il lavoro: Corridoni supera il concetto di “lotta di classe” nonostante provenga dalle file del Partito Socialista. Infatti la sua risoluta visione è sempre stata organica e mai individuale. Sempre tesa verso il “gruppo” e mai verso il singolo. Portatrice di rivoluzione sociale e quindi di sindacalismo, inteso anch’esso nella sua originale etimologia greca, come “giustizia assieme”, contrapposto ad una astratta visione soggettivistica”.
“Pane sì, ma anche idee, anche educazione. Bisogni fisiologici, sì, ma anche spirituali, culturali. Il proletariato non è classe finché non ha coscienza di classe, e questa non si acquista finché l’organizzazione non si allargherà ad altre battaglie oltre quelle del salario e dell’orario. Si mangia per vivere e non si vive per mangiare. E noi vogliamo, dall’alto di questa libera tribuna, illuminare le nuove vie della marcia proletaria”. “Parole – conclude la nota – che faranno storcere la bocca di molti, sia da destra che da sinistra. Filippo Corridoni ci ricorda, soprattutto oggi che in Italia si fa avanti il sovranismo, che la battaglia nazionale e la battaglia sociale vanno sempre combattute insieme”.