Il caso Aviointeriors, da qualche tempo, sta tenendo in scacco molti lavoratori della Provincia di Latina: a tal proposito – non senza qualche critica – la UILM e la FIM-CISL hanno proposto un’intesa con l’azienda già all’inizio del mese.
(…) in uno scenario di dolorosa immobilità abbiamo creduto e continuiamo a credere che fosse indispensabile cercare di ricostruire una relazione sindacale con la società e questo non poteva che ripartire da 3 elementi fondamentali:
1) le garanzie occupazionali e di mantenimento del sito produttivo a Latina
2) il ristabilirsi di corrette relazioni tra lavoratori ed impresa (quelle che chiamiamo relazioni sindacali)
3) l’applicazione del CCNLL’ipotesi di accordo siglata dalle scriventi in data 7 luglio contiene questi elementi e, proprio per questa ragione, responsabilmente, abbiamo siglato l’ipotesi ed abbiamo spiegato le ragioni delle nostre decisioni ai lavoratori in assemblea. Come è giusto che sia abbiamo chiesto un giudizio ai lavoratori e di questo prendiamo atto.
Continuiamo a credere che sia un errore non accettare un’intesa che, a differenza di quanto viene ormai riportato da giorni sui media e sui social network, non opera ulteriori tagli ma resituisce ai lavoratori; le condizioni di reddito dei lavoratori a seguito dell’accordo certamente sarebbero migliori di quanto sono state negli ultimi 24 mesi , quindi, non si capisce come si possa continuare a parlare di un accordo che tagli i salari dei lavoratori.
Crediamo che un sindacato serio debba cercare soluzioni e non limitarsi alla mera denuncia senza accompagnare i lavoratori verso possibili soluzioni. Un sindacato responsabile deve avere il coraggio di spiegare che non esistono soluzioni applicabili allo stesso modo in tutte le differenti società, gli accordi si leggono nel contesto aziendali in cui si applicano. Non ci sottraiamo al confronto con i lavoratori, non crediamo alla rissa tra lavoratori e sindacato e tra sindacati, perchè siamo convinti che non arrecherebbe beneficio ai lavoratori, siamo disponibili a confrontarci su proposte concrete che possano portare beneficio ai lavoratori ma rifiutiamo a priori inutili ricette palliativo che suonano di presa in giro per i dipendenti dell’azienda.