Il MISE sta con i lavoratori della Coop.
Ieri il tavolo tecnico per decidere riguardo il piano industriale presentato dall’azienda che prevederebbe la cessione di otto punti vendita nel sud del Lazio ha visto sindacati, Coop, rappresentanti del Ministero, i Sindaci delle città interessate e l’Assessore regionale al Lavoro confrontarsi ed optare per un secondo incontro più avanti.
Ad una condizione ben precisa:
Il MISE – spiegano i sindacati – si è reso disponibile a riconvocare le parti solo dopo che l’Azienda avrà ufficializzato il ritiro del piano industriale scellerato messo in campo.
Solo dopo tale ufficializzazione, nel prossimo incontro ci sarà la disponibilità delle parti sociali e del Ministero stesso a discutere di un nuovo piano industriale.
Il quale preveda efficienza produttiva, rilancio delle vendite ma con il mantenimento dei negozi sul territorio del Sud Lazio.
E, soprattutto, la salvaguardia occupazionale.
Una vittoria per i lavoratori Coop, ma non ancora definitiva.
La preoccupazione delle sigle sindacali, infatti, è che l’azienda possa comunque percorrere la propria strada, senza tenere conto delle indicazioni ricevute dal Ministero:
Il risultato raggiunto – sottolineano CGIL, CISL e UIL – è importantissimo, ma l’obiettivo è ancora lontano.
La lotta unificata dei lavoratori di Unicoop Tirreno e Distribuzione Centro Sud continuerà per raggiungere il risultato finale.
La Coop deve restare nel Lazio e con lei i lavoratori.
Se la Cooperativa non dovesse tenere in considerazione neanche le indicazioni del Mise e delle istituzioni, come fino ad oggi ha fatto con i lavoratori, lo scontro sociale sarà durissimo ed irreversibile.
Per questo manterremo alta l’attenzione a partire dalle prossime ore.
La partita non è ancora chiusa.
di Massimo Pacetti