Dal primo febbraio sono entrati in vigore i nuovi orari del Cimitero di Aprilia e la nuova disposizione ha già suscitato perplessità e lamentele da parti di cittadini e movimenti civici. Fino al 31 marzo si potrà accedere al Cimitero tutti i giorni dalle 7.30 alle 17.30 (con il vecchio orario fino alle 18.00) e nel periodo estivo dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Nei festivi (1 gennaio, 6 gennaio, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre e 26 dicembre) il cimitero sarà aperto invece solo la mattina, dalle 7:30 alle ore 12:00.
Il gruppo Aprilia in Prima Linea, in merito alla diminuzione delle ore per le visite al cimitero, si è espresso con una nota stampa del Responsabile Fabrizio Di Carlo:
Abbiamo ricevuto moltissime lamentele da parte di cittadini arrabbiati a causa dei nuovi orari di apertura del cimitero. Il Comune, tramite i nuovi responsabili della struttura,ovvero la Progetto Ambiente, ha ridotto il monte ore di visite rispetto al passato. Tale diminuzione di servizio è sconcertante, soprattutto se vista in correlazione agli aumenti delle tariffe cimiteriali e agli ingiustificati aumenti dei costi di gestione strutturali.
Ad essere penalizzati dai nuovi orari sono soprattutto coloro i quali possono effettuare le visite ai propri cari estinti al termine della giornata lavorativa. Il nuovo orario di chiusura alle 17.30 non lo consente praticamente più. Per non parlare dei giorni festivi dove rispetto al passato l’orario al pubblico si riduce di ben due ore. Ci sembra molto più che evidente come venga inteso il cimitero dai nostri amministratori, ossia un ennesimo mezzo con cui fare esclusivamente cassa.
Senza addentrarci in asserzioni storico-filosofiche sul significato di quel luogo e sul culto dei morti nella società occidentale, poiché siamo certi che non verremmo intesi da chi di dovere, non possiamo però tacere sul contenuto pratico di tale provvedimento. Il Camposanto, nel pieno del delirio mercificante a cui anche la morte è stata sottoposta da parte di questa Amministrazione, è visto come un luogo da cui trarre lucro piuttosto che come luogo di rispetto e raccoglimento. La mancanza di sensibilità verso chi vi si reca (o vi si recava, visti i nuovi orari), si riflette nelle azioni che la politica mette in atto. Diminuendo la fruibilità e l’accesso alle persone si agisce come se quasi dessero fastidio.
Di contro, nulla viene fatto per contrastare e sopprimere azioni infami quali i furti, da noi già in precedenza denunciati. Abbiamo chiesto a gran voce l’installazione di un impianto di videosorveglianza adeguato con postazione di controllo per il custode.
Niente, i soldi evidentemente servono ad altro. Quindi, in sostanza, da questa vicenda si evince che per chi ci amministra il cimitero è un luogo dove, una volta pagato per la sistemazione dei propri cari, fare una preghiera o portare un fiore è possibile solo per “gentile concessione” e soprattutto in poco tempo. E’ proprio vero ciò che dice un vecchio detto: “chi non ha rispetto per i morti non ne ha nemmeno per i vivi”.