“Chi ha paura muore ogni giorno chi non ha paura muore una volta sola“, sono queste le parole incise dietro la maglietta di uno dei presenti in Aula Consiliare durante la Commemorazione delle vittime della mafia; un modo, quella di ripetere la celebre frase, di ricordare Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
“Ieri– esordisce l’assessore alla Cultura, Francesca Barbaliscia- ricadeva la strage di via D’Amelio. Insieme al CSI, al Consiglio Giovani, all’associazione Libera, all’associazione all’AVIS e alla Croce Rossa abbiamo pensato di creare questo momento di riflessione“. “La lotta contro la mafia– prosegue il Sindaco Terra- rappresenta una delle sfide principali della nostra Amministrazione che con il tema della trasparenza e il tema degli appalti cerca di combattere contro la corruzione. Questi rappresentano aspetti importanti ma che purtroppo da soli non bastano“.
Tra gli spalti, a mescolarsi i membri della Giunta Comunale, come l’assessore all’Ambiente Lombardi, l’assessore ai Servizi Sociali Torselli e il Consigliere Comunale D’Alessandro, e i giovanissimi consiglieri del neo Consiglio Giovani. Un pubblico gremito a riempire l’Aula Consiliare per un tema che tocca e interessa a molti e che ancora, ai giorni nostri, è attuale e vicino, come ricorda il Sindaco Terra parlando del pizzo richiesto al mercato di Fondi.
Il modo di ricordare le vittime in Aula Consiliare è sensoriale: fatto di odori, immagini e rumori. Alcuni esponenti della Croce Rossa distribuiscono bende ai presenti e un filmato, con i rumori del passato, si mescolano per un viaggio in un momento storico: in un passato che ha fatto la storia e che è diventato un simbolo della lotta contro la mafia.
Ai partecipanti è stato chiesto di trascrivere le loro emozioni in un post-it. La commemorazione è proseguita con altre emozioni: quelle dei bambini del Pascoli, della Gramsci e della Matteotti, bambini di Aprilia quindi, che quella strage l’hanno vissuta attraverso i telegiornali e le parole dei loro genitori. Il Teatro Finestra ha letto in Aula Consiliare le poesie di questi bambini, ora adulti perchè “anche i bambini hanno una loro morale”, come afferma la Barbaliscia. Le poesie lette sono toccanti e arrivano dirette all’anima perchè, come ha scritto uno di quei piccoli poeti, “quella via è rimasta nella storia“.
A colpire anche le opere dell’artista Francesco Guadagnuolo. “Come artista– spiega- mi faccio portavoce dell’angoscia provata in questa tragedia“.
In Aula Consiliare era presente un membro della scorta di Falcone, sopravvissuto all’attentato: il poliziotto Angelo Corbo. ” Le immagini e gli odori– racconta- mi hanno ricordato la mia terra. Una terra che dopo la tragedia ho dovuto e voluto lasciare. Sono nato in un quartiere in cui si sente la puzza della mafia e sono cresciuto vedendo i miei coetanei scegliere una strada facile. Una vicenda che mi ha colpito è avvenuta quando avevo 16 anni. C’era una cartolibreria, vicino alla mia scuola, gestita da una coppia. Uno dei loro bambini giocava spesso a pallone con noi, si chiamava Claudio e aveva 11 anni. Un giorno ha visto qualcosa che non doveva vedere e il giorno dopo si è ritrovato con sei pallottole in corpo. A soli undici anni vittima della mafia. Allora ho scelto la mia strada e fare parte della scorta di Falcone è stato un onore. Per me era un eroe. Eravamo consapevoli di essere dei morti che camminavano ma nonostante ciò eravamo convinti di essere invincibili perchè eravamo nella parte del giusto. Dopo quel 23 Maggio la mia vita è cambiata: una parte di me è morta con i miei colleghi“.
“Noi sopravvissuti– conclude- siamo scomodi. Lo Stato ci ha abbandonato. Siamo numeri. Per questo bisogna fare un plauso alle Forze dell’Ordine che combattono ogni giorno per noi“.
Pezzo di Assunta Manfredino
Bella la commemorazione, ma come ci insegna “Libera”, le giornate della memoria dovrebbero avere come scopo quello di sensibilizzare con efficacia e sicurezza ed erigere un ponte tra il passato e il presente. Non devono essere incontri fini a sé stessi volti solo a fare “scena”. Ad Aprilia la mafia si è insinuata per bene, senza aver trovato alcun tipo di intoppo. E fa rabbia leggere che in questa occasione si è parlato anche del “Tema degli appalti”; il comune di Aprilia conosce perfettamente questo argomento. Rumori, occhi bendati, emozioni trascritte su dei post-it. Non abbiamo bisogno di chiudere ancora gli occhi e crogiolarci nel passato. Che succede all’ex Acqua Claudia, alla pista ciclabile, al parco dei Mille e alle ditte del Sud che vincono bandi su bandi come se non ci fosse un domani?