Lontano da occhi indiscreti e con ogni margine d’azione lasciato solo all’immaginazione: così appaiono i lavori di ristrutturazione e nuovo dimensionamento del supermercato presso il centro commerciale Aprilia 2, che riaprirà nella tarda primavera sempre a marchio Coop, pur dimezzando di fatto lo spazio e rinunciando a categorie merceologiche evidentemente non remunerative.
Intanto l’attenzione è rivolta al tavolo sindacale aperto lo scorso 19 gennaio tra i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e la direzione di Unicoop Tirreno. Il confronto si è aggiornato al 30 gennaio, mercoledì prossimo, per discutere i dettagli dell’annunciata chiusura del punto vendita di via Mascagni, in centro urbano ad Aprilia, nonché del destino del personale ivi impiegato.
Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, pur prendendo atto dei tentativi della Cooperativa di trovare una soluzione, hanno ritenuto non condivisibili la quantità di chiusure ed i tempi di attuazione del piano, che escluderebbe il ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Sul territorio laziale, infatti, sarebbero 4 su 9 le Coop avviate a chiusura.
L’inadeguatezza di tale piano di gestione degli esuberi risulterebbe anche dal fatto che l’esito certo che deriverebbe dalla sua parziale riuscita sarebbe il trasferimento coatto del personale proveniente dai negozi oggetto di riduzione della superficie di vendita e di chiusura.
I rappresentanti sindacali della triplice hanno quindi richiesto unitariamente di ridurre le chiusure e di fare ricorso alla CIGS, al fine di poter disporre di un congruo numero di mesi per gestire la riorganizzazione della rete commerciale del Lazio e per consentire ai lavoratori che non dovessero optare sia per l’accettazione della risoluzione dei rapporti di lavoro che per il trasferimento economicamente assistito in Toscana di uno strumento utilmente finalizzato alla loro ricollocazione.