Sono passati due anni da quando Aprilia ha perso Domenico Fusco, tra gli ultimi reduci della Seconda Guerra Mondiale.
Nato a Cescheto di Sessa Aurunca nel 1920, Fusco ha vissuto gran parte della sua vita ad Aprilia.
Soldato nella guerra iniziata nel 1940, dopo l’8 settembre del ’43 non aderì al nuovo patto con i tedeschi, che dunque lo internarono nello Stamm Lager IV B.
In quello stesso campo fu imprigionato Ernesto Bonacini, padre di Elisa.
Proprio grazie all’Associazione presieduta da quest’ultima, “Un Ricordo per la Pace”, nel 2014 Domenico Fusco fu insignito della Medaglia d’Onore Imi (Internati MIlitari Italiani).
La stessa Bonacini, a due anni dalla scomparsa di Fusco, ne mantiene vivo il ricordo:
Portava ancora sul corpo le conseguenze delle bastonate dei nazisti, e viveva quotidianamente le sofferenze per tanta cattiveria subita.
Aveva partecipato a numerose nostre manifestazioni presso gli Istituti di Istruzione di Aprilia, non si risparmiava mai nel contatto con i ragazzi.
Una persona dolcissima che non covava alcun risentimento per le angherie subite in Germania.
Come Associazione ne custodiremo con cura la testimonianza.
Così come quella di tutti gli altri che abbiamo avuto la fortuna di conoscere personalmente.
Superstiti che però, a causa dell’inesorabile passare del tempo, stanno diventando sempre meno.
L’occasione del ricordo di uno di loro, fornisce ad Elisa Bonacini l’occasione per tornare a chiedere un impegno concreto per preservarne la memoria:
Speriamo che con il sostegno delle Istituzioni e del Comune di Aprilia sia possibile organizzare tutto il prezioso materiale raccolto negli ultimi anni in filmati e pubblicazioni.
Che vadano a futura memoria delle giovani generazione apriliane.
Non dobbiamo lasciare cadere nell’oblio le sofferenze delle generazioni che ci hanno preceduto.
E che hanno contribuito con tanto sacrificio alla nascita della nostra democrazia.
La pace e la libertà sono un bene prezioso da salvaguardare con grande cura.
Lottando contro ogni pericolosa forma di discriminazione razziale, politica e religiosa.
Affinché tutto il male compiuto nel nostro recente passato non abbia più a ripetersi.
di Massimo Pacetti