Federlazio ha presentato ieri il piano di reindustrializzazione, promosso dalla Regione Lazio. Lo scopo è stato quello di delineare una strategia di reindustrializzazione del Lazio che rilanci il settore manifatturiero.
La Regione Lazio ha deciso di impostare una strategia di rilancio industriale che porti alla nascita di un nuovo modello di sviluppo territoriale spingendo sia le realtà produttive locali verso processi di riposizionamento competitivo
e sia spingendo le imprese a mettere in campo azioni di internazionalizzazione e innovazione, costruendo reti e creando sinergie con i centri di ricerca.
Una strategia che dovrà essere necessariamente condivisa e frutto del confronto con gli enti locali, le associazioni di categoria, le parti sociali e il mondo scientifico e accademico. L’obiettivo è quello di incrementare il contributo dell’industria al Pil regionale e ad aumentare produzione, produttività, occupazione e salari.
Per farlo, la Regione mette a disposizion 150 milioni di euro (tra risorse Por Fesr 2014-2020, nuovo Fondo Pmi e Bilancio regionale 2015-2017).
1) La prima linea d’intervento è finalizzata a favorire l’attrazione degli investimenti industriali e/o la ricollocazione delle imprese nel Lazio. Recupero dei siti dismessi: i Consorzi industriali possono acquisire a un prezzo agevolato i siti dismessi finanziati in passato con intervento pubblico. I Consorzi dovranno poi individuare, tramite bandi internazionali, i progetti di industrializzazione dei siti in grado generare crescita ed occupazione. In questo modo si favorirà l’insediamento di nuovi progetti industriali su siti produttivi oggi inutilizzati, a costi fortemente vantaggiosi.
2)“Call for projects”, questa linea d’intervento è pensata per favorire e sostenere progetti integrati (cui partecipino imprese, centri di ricerca, enti locali, ecc..) in grado aggregare operatori economici e attrarre investimenti privati in coerenza con le traiettorie di specializzazione regionale. Per questa linea di intervento sono previsti 71 milioni di euro.
3) Rilanciare le reti d’impresa e promuovere il consolidamento e la crescita dimensionale delle Pmi, questa prevede interventi per complessivi 77 milioni di euro, volti a sostenere le reti d’impresa e la collaborazione tra grandi imprese multinazionali, Pmi e centri di ricerca su attività di innovazione, il consolidamento delle Pmi e infine la riqualificazione delle aziende coinvolte nell’indotto Fiat e Alitalia.
L’obiettivo dell’UE è di alzare la quota manifatturiera del Pil dal 15 al 20% entro il 2020. La Federlazio per quella data vuole aumentare di due punti percentuali il peso del manifatturiero nel Pil, dal 6 all’8%.