Fino a giugno presidio medico mobile nel piazzale della stazione

A richiedere l’autorizzazione è stata Emergency. Ogni mercoledì pomeriggio, a partire dal prossimo 11 aprile, presidio medico davanti alla stazione di Aprilia

Il piazzale davanti alla stazione di Aprilia ospiterà dalla prossima settimana un presidio medico mobile.

A farne richiesta è stata Eleonora Dotti, Referente ad interim del Progetto Latina Programma Italia di Emergency Ong Onlus.

Tutti i mercoledì, dal prossimo 11 aprile fino al 6 giugno, dalle 14 alle 21 il Piazzale Sada ospiterà un centro medico targato Emergency.

“Per facilitare l’accesso alle cure alle fasce più vulnerabili della popolazione – si legge sul sito dell’Associazione fondata da Gino Strada – fin dal 2011 abbiamo attivato diversi ambulatori e unità mobili.

I quali sono impegnati nelle aree agricole, nelle periferie urbane, nei campi profughi, in aree colpite da catastrofi naturali.

Si tratta di mezzi motorizzati di vario tipo, allestiti in modo speciale per rendere il nostro lavoro il più efficace possibile.

Grazie alle strutture mobili, siamo in grado di raggiungere aree isolate in cui non esistono presidi medici.

E di muoverci, anche nei contesti urbani, nei quartieri in cui il nostro intervento è più necessario.

La possibilità di spostamento degli ambulatori mobili, inoltre, ci permette di lavorare ogni giorno in aree diverse.

Su questi mezzi offriamo gratuitamente servizi di medicina di base e orientamento socio-sanitario per facilitare l’accesso al sistema sanitario a chi ne ha bisogno.

I mediatori culturali informano i pazienti sui loro diritti, li aiutano ad accedere ai servizi del Servizio sanitario nazionale.

Inoltre li accompagnano in caso debbano sottoporsi a visite o esami specialistici presso le strutture pubbliche.

Si occupano anche delle pratiche per il rilascio dei codici Stp (Straniero temporaneamente presente) ed Eni (Europeo non iscritto).

Servizi che garantiscono agli stranieri e ai cittadini neocomunitari l’accesso al Servizio sanitario pubblico”.

di Massimo Pacetti

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