Guida con il cellulare e ritiro immediato della patente: una bufala

Una nuova Bufala sta colpendo i social network. Nessun nuovo Codice della Strada per ora solo ipotesi di un nuovo decreto.

Sarebbe entrato in vigore un nuovo Codice della Strada che prevederebbe multe salate e ritiro della patente per chi utilizza il cellulare mente guida, secondo una catena di Sant’Antonio che sta circolando in questi giorni su WhatsApp. Nel messaggio, arrivato a moltissime persone, si avvisa dell’entrata in vigore di nuove norme che stanno allarmando moltissimi utenti.

Queste regole del codice della strada saranno introdotte, secondo la catena di WhatsApp e alcuni post sui social network, nel mese di maggio e avranno conseguenze piuttosto gravi per moltissimi automobilisti.

“Vi comunico – si legge nel messaggio – che a partire da maggio entrerà in vigore il nuovo codice della strada. Oggi e stato approvato l’articolo più pesante ed era anche giusto. Cioè vi spiego chiunque verrà sorpreso alla guida del veicolo anche se è fermo ai semafori o agli stop con il cellulare o altri apparecchi. La sanzione e la seguente, ritiro della patente immediata e la multa parte da 180 euro fino a 680 euro. Quindi state molto attenti organizzativi con i viva voce. Credo sia utile diffondere. Buongiorno”.

Cosa c’è di vero in queste parole? Facciamo un po’ di chiarezza. Si parla innanzitutto di nuove regole per i guidatori e sembrerebbe che il Consiglio dei Ministri approverà un decreto legge di questo tipo nel mese di maggio. Non è però ancora chiaro cosa prevederà la nuova regolamentazione. Le sanzioni di cui si parla nel messaggio di WhatsApp infatti non sono ancora state previste né rese ufficiali. L’unica cosa certa è che verranno previste delle sanzioni per chi utilizza il cellulare quando è al voltante, anche se esistono già delle indicazioni su questo tipo di infrazione nell’attuale Codice della Strada, infrazioni che oggi fanno poca paura perché i 161 euro di multa (riducibili del 30%, a 112,70 euro, pagando entro cinque giorni) e i cinque punti di decurtazione sulla patente non sono un buon deterrente. Inoltre la sospensione della patente (da uno a tre mesi, che poi preclude la possibilità di fruire del 30% di sconto) è prevista, oggi, solo per chi ripete l’infrazione e solo se lo fa nel giro di un biennio.

Il decreto di maggio dunque dovrebbe limitarsi ad inasprire le pene. Un primo segno pubblico di apertura nei confronti di questa proposta è venuto sempre la settimana scorsa dal viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Riccardo Nencini. Ma al momento nulla è stato ancora formalizzato. Né i protagonisti si sbilanciano a fare previsioni.

Dunque, essendo ormai primavera, si può ipotizzare uno dei tradizionali piccoli decreti estivi. E quella sul telefonino, in effetti, sarebbe una misura che si presta molto.

Resta il problema dell’efficacia reale: decenni di esperienza insegnano che, svanito l’effetto-annuncio, se i guidatori non vedono pattuglie per strada, riprendono presto le vecchie abitudini anche se le sanzioni sono state inasprite.

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