In vista dell’iniziativa della “Giornata della Memoria e dell’ impegno contro tutte le Mafie” prevista per il 21 Marzo, il Direttivo del Circolo Aprilia Centro, insieme al Circolo Borghi, propongono il film ” I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana, proiettato per l’occasione. L’appuntamento è stasera, martedì 18 marzo, alle ore 21:00 presso la sede centrale del PD di Aprilia in Piazza Roma.
I cento passi è dedicato alla vita e all’omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia. Peppino Impastato morì nel 1978, nel giorno del delitto Moro. Oscurati dalla tragedia nazionale in atto in quei giorni, la sua storia e la sua tragica fine restarono ignoti alla massa per più di vent’anni, sino all’uscita del film.
Uscito nel 2000, a 5 anni di distanza dall’opera precedente, “Pasolini, un delitto italiano”, del regista Marco Tullio Giordana, I cento passi vede come interprete principale Luigi Lo Cascio, al suo esordio sul grande schermo (venne consigliato a Giordana dallo zio Luigi Maria Burruano, anche lui nel cast nel ruolo di Luigi Impastato). Il film ottenne il plauso della critica e diversi riconoscimenti: premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Venezia 2000 a Claudio Fava, Marco Tullio Giordana, Monica Zapelli e nomination al Leone d’Oro; quattro David di Donatello 2001 (migliore sceneggiatura, attore protagonista a Luigi Lo Cascio, attore non protagonista a Tony Sperandeo, migliori costumi) oltre che il premio David scuola a Marco Tullio Giordana; Nastro d’argento 2001 per la miglior sceneggiatura; Globo d’oro 2001 a Luigi Lo Cascio come miglior attore rivelazione; Ciak d’oro 2001 per il miglior attore non protagonista (Luigi Maria Burruano e Tony Sperandeo) e per i migliori costumi. Ottenne inoltre la nomination ai Golden Globe 2001 per il miglior film straniero
Cento sono i passi che occorre fare, nella piccola Cinisi, Palermo, per colmare la distanza tra la casa degli Impastato e la mafia: il giovane Peppino Impastavo viveva a soli cento passi dall’abitazione del boss Tano Badalamenti. Il giovane protagonista vive cercando di sfuggire a quest’inesorabile legame con l’ambiente mafioso che il padre, Luigi Impastato, un po’ per inerzia, un po’ perché ha una moglie da proteggere e due figli da crescere, non ha la forza di rompere. Anche di fronte alla vulnerabilità sua e della propria famiglia, Peppino, animato da uno spirito civico irrefrenabile, non esita, con l’involontaria complicità del fratello Giovanni, ad attaccare “don Tano” e a denunciarne pubblicamente le malefatte.
Il cineforum organizzato dal circolo del PD rappresenta un’occasione per assistere sicuramente ad un film di spessore e per riflettere sul tema della mafia in un territorio come quello pontino, dove la criminalità, anche quella organizzata è certamente radicata.
Melania Limongelli