Il Comitato Borghi Rurali stanco dei continui cambi di rotta sul depuratore di Casalazzara

Dopo gli incontri con Sindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici, L’Amministrazione ha scelto una strada diversa. Il Comitato potrebbe disertare l’incontro del prossimo 2 maggio

L’Amministrazione rischia di non trovare il Comitato Borghi Rurali all’incontro del 2 maggio prossimo sul depuratore di Casalazzara.

I responsabili del Comitato, infatti, non sembrano più intenzionati a discutere con il Sindaco Terra e l’Assessore Fioratti-Spallacci, che più volte hanno espresso posizioni contrastanti tra loro:

“In data 13 Marzo – ricordano – vi è stato un incontro con i tecnici comunali in cui si è deciso di interpellare ATO4 ed Acqua Latina per posizionare i depuratori nel nuovo sito individuato di comune accordo.

Il 13 Aprile dichiarazione del Sindaco ed assessore Fioratti scelta del sito Yale.

15 Aprile: smentita e comunicazione che quanto comunicato era solo una ipotesi di lavoro.

Poi il Sindaco ci tranquillizza dicendoci che nulla è stato deciso e che l’incontro fissato il 2 maggio alle 10:00 sarà costruttivo come sempre.

Il 18 Aprile di nuovo scelta sito Yale.

La domanda dei cittadini è questa: ma all’incontro del 2 maggio alle 10:00 cosa dobbiamo venire a fare?

Dobbiamo venire per farci prendere in giro per l’ennesima volta?”

In risposta a queste vicende, il Comitato è pronto a sedersi ad un tavolo con altri interlocutori:

“Semmai vi fosse ancora una possibile strada da percorrere – propongono i referenti – chiediamo pubblicamente, alla società Acqualatina e alla Ato4, di confrontarsi anche con noi per la scelta più idonea per il posizionamento del depuratore.

Che come abbiamo detto e ribadito più volte, vogliamo e aspettiamo da anni sul nostro territorio.

Per il bene dei cittadini, con un investimento oculato dei nostri soldi pubblici”.

Con loro, nel caso questo incontro ci dovesse essere, verranno discussi tutti i vincoli che potrebbero impedire il posizionamento del depuratore nel terreno della ex Yale.

La vicenda è tutt’altro che vicina ad una chiusura che possa star bene a tutte le parti in causa.

di Massimo Pacetti