Continua la battaglia del Comitato No Miasmi per far cessare le esalazioni di odori sgradevoli dall‘impianto Acea delle Ferriere.
Un altro attore, però, si aggiunge a questa vicenda: l’Arpa.
Qualche tempo fa, infatti, il Comitato aveva inviato agli enti preposti dei quesiti sulle analisi effettuate nell’impianto ex Kyklos.
La risposta ricevuta è stata l’ammissione delle mancate verifiche riferite ai quesiti “c, e, g, h”.
Ovvero, seguendo il documento originale del Comitato No Miasmi:
“c) Sono stati mai eseguite, per tutta l’area circostante l’impianto, analisi degli odori molesti secondo le norme UNI EN/13725:2004; UNI/10169:2001; UNI EN/13284-1:2003; il calcolo di misura concentrazione (oue/m3 EN 13725); il calcolo di odore metodo GIRL (geruchsimmission 13 /5/1998) G.O.O.A tecnica olfattometrica dinamica?
e) Arpa ha verificato l’efficienza dei biofiltri?
g) È stato mai fissato il limite d’emissione in termini di unità olfattometriche/metro cubo? Dal momento che di tale valore non vi è traccia nell’AIA?
h) Sono mai state fatto da parte Arpa verifiche sui biofiltri con i metodi ufficiali suesposti e con la metodologia UNI EN 13725/2004?”.
La mancata risposta a questi quesiti ha, ovviamente, scatenato la rabbia dei responsabili del Comitato che si batte per far cessare i disagi causati dalle emissioni di Acea:
“La mancanza dei citati controlli e campionature – sostengono da No Miasmi – ha, purtroppo, portato all’odierna situazione di deriva odorigena.
Cresciuta in maniera esponenziale in tutto il territorio circostante la Kyklos.
Non solo.
È stata offerta l’opportunità all’Acea di continuare a dichiarare con ostinata costanza che la “situazione olfattometrica è sotto controllo ed i valori entro i limiti”.
La verità è una sola.
Le predette importanti analisi e campionature dei valori odorigeni su biofiltro e nell’intorno abitato non sono mai state eseguite“.
di Massimo Pacetti