Il progetto UCP ancora impantanato

Il Tribunale per i Diritti del Malato denuncia la lentezza con cui il progetto UCP si sta sviluppando

Il progetto UCP (Unità di Cure Primarie) è ancora arenato a causa di vari problemi.

Soprattutto di tipo burocratico.

È questa la denuncia dei responsabili del Tribunale per i Diritti del Malato, attivo presso la ASL di Aprilia.

Non si riesce ad organizzare questo servizio – denuncia il TDM – dotando gli studi medici delle attrezzature necessarie ad operare. 

Dopo due mesi mancano ancora le cose essenziali per consentire ai diciotto medici che vi hanno aderito di prestare le proprie cure senza difficoltà.

In un ambiente supportato dalla strumentazione necessaria e da suppellettili di base“.

Sono proprio queste le denunce più strabilianti.

Si, perché il progetto che dovrebbe permettere ai malati cronici di effettuare nell’arco di una giornata visite ed analisi strumentali è costretto a fronteggiare carenze strutturali.

Le stampanti (come nella foto sottostante) sono state poggiate su delle sedie.

Gli scalini per agevolare il paziente ad accomodarsi sul lettino non sono stati ancora messi a disposizione.

Insomma, gli intoppi cui deve far fronte il progetto non sembrano insormontabili.

Ma allo stato attuale delle cose lo sono eccome.

Questa settimana – sottolinea il TDM – siamo riusciti a “rimediare” due scrivanie ed un piccolo tavolo dove sistemar la stampante.

Ma questo grazie al privato che ha donato le scrivanie ed alla disponibilità del Comitato di Quartiere Aprilia Nord che ha provveduto al trasporto.

Insomma, non bastavano le previste difficoltà di implementare un diverso modo di concepire il rapporto del Servizio Sanitario con il cittadino,

Ci si deve imbattere anche in ostacoli materiali di allestimento.

Per i quali va previsto un budget specifico”.

Le altre carenze, più volte denunciate in passato

I problemi, purtroppo, non finiscono qui.

I volontari del Tribunale per i Diritti del Malato, infatti, continuano nella loro attività di denuncia delle carenze rilevate nella ASL.

A partire dal supporto delle amministrazioni Locale e Regionale, che viene percepito come minimo:

Sembra che la nostra ASL – denuncia il TDM – non sia supportata da nessuna amministrazione.

Abbandonata a sé stessa.

Il progetto delle UCP non deve esser fatto fallire.

Il dirigente della ASL di Aprilia, i medici e gli operatori offrono la massima disponibilità.

E fanno l’impossibile per non far implodere l’insieme di prestazioni e servizi.

Ma sembra che la Provincia e la Regione siano totalmente assenti.

È necessario che ai dirigenti locali vengano forniti gli strumenti per guidare l’attuazione di questo progetto.

I Medici di Medicina Generale, che hanno aderito volontariamente, siano messi in condizione di operare al meglio.

Infine, i cittadini rispettino le modalità di accesso al servizio.

Essendo però informati su tali modalità”.

Fin qui i problemi “nuovi”.

Ma non è che quelli “vecchi” siano stati risolti.

In particolare, il personale medico ed infermieristico è ancora al di sotto del numero necessario per provvedere ai bisogni della struttura apriliana:

Manca anche il previsto infermiere di supporto ai medici UCP – fanno sapere dal TDM -.

Ribadiamo ancora che dei due infermieri (a dispetto degli otto necessari alla struttura), del Cardiologo, del Neuropsichiatra, del Pediatra e dello Psicologo promessi dal Dott. D’Amato al nostro Sindaco lo scorso novembre, ancora nessuna traccia.

La cittadinanza pretende risposte urgentissime!”.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *