La scultura dal titolo: “Il Volto della paura” di Francesco Guadagnuolo esprime la condizione umana impaurita davanti alla recente epidemia e la impiega in un’estensione visiva con un’espressione umana straordinaria. Tra psicosi e realtà la mascherina di protezione che indossa rappresenta il suo segno visivo in un contesto d’inquietudine e di affanno. È così che l’artista ha visto la personificazione della donna infettata dal virus, il sintomo rimane nel volto, manifesta la fragilità umana, interpreta la cognizione psicologica e impersona la paura, con una ricerca coloristica dominata dal blu. L’artista ha usato il blu della notte come se La donna in blu stesse per sfuggire, per non farsi riconoscere, mimetizzandosi nel buio, solo l’abito da sera, indossato per le grandi occasioni, dalle pieghe dorate, la tradisce per recarsi a quel Gala, al quale sognava di partecipare.
Dopo la Sars, un nuovo spettro vaga per il mondo con la prima dimostrazione del Coronavirus della globalizzazione, la scultura di Guadagnuolo riporta la paura dell’archetipo post-umano avvolto nel tempo della postmodernità.