Si è svolto venerdì 7 febbraio presso l’Istituto Garibaldi di Aprilia l’incontro di Ennio Borgia, deportato nei lager di Dachau, con oltre trecento studenti. Nato a Roma nel 1927, risiede attualmente ad Aprilia. Ha raccontato ai ragazzi la storia di un adolescente che circa settanta anni fa si è visto privare della propria libertà e spensieratezza, una testimonianza viva e diretta che ha fatto presa nel cuore di tutti, professori e discenti.
Una lezione di Educazione Civica su una delle tragedie più feroci della storia umana. Ennio Borgia ha risposto a tutte le domande poste dal giovane pubblico, senza risparmiare loro alcun dettaglio, anche quelli più cruenti, di questa pagina orribile della storia. Un’ esperienza che l’ha visto vittima della ferocia nazista nel campo di concentramento di Dachau, a soli 16 anni: nel silenzio profondo dell’aula ha narrato la paura di quei giorni, le fughe, le umiliazioni e le torture subite, la dignità calpestata, la morte sfiorata, la solidarietà nella solitudine e il senso di disperazione generale.
Ha ricordato che quella non fu solo la persecuzione del popolo ebreo, come non riguardò solo Auschwitz ma anche Birkenau, Dachau, Mauthausen, Treblinka, Bełżec e numerosissimi altri campi di concentramento costruiti in Polonia, in Germania, in Austria e in Italia. Decine di migliaia di prigionieri di diverse nazionalità, quindi non solo ebrei, morirono a causa di maltrattamenti, soprusi e sevizie da parte dei nazisti: oltre ai prigionieri politici e a detenuti comuni c’erano anche sacerdoti, omosessuali e zingari.
La lezione si è chiusa con foto ricordo, abbracci ed una canzone polacca che Ennio ha improvvisato, con estrema commozione, insieme ad un alunno polacco presente all’evento. Ha sottolineato come i giovani debbano ascoltare le testimonianze di quegli anni, affinchè avvenimenti e genocidi di tale portata distruttiva non non si ripetano mai più.
Melania Limongelli