“Appare sempre più inverosimile lo stato in cui versa la biblioteca comunale di Aprilia. Nonostante le numerose promesse, uno dei luoghi che dovrebbe rappresentare il simbolo della cultura della nostra Città continua ad essere lasciato abbandonato a sé stesso. Scarsa digitalizzazione, poca attenzione alla sostenibilità ambientale e aggiornamento dei volumi praticamente assente rappresentano tre dei principali problemi del complesso comunale di Via Marconi. Gli studenti, infatti, lamentano una connessione WiFi scadente, spesso non funzionante o, nel migliore dei casi, debole, in special modo quando la biblioteca risulta appena moderatamente affollata. Ancora, risulta grave l’assenza di sufficienti prese elettriche per poter ricaricare i dispositivi elettronici, utilizzati ormai quotidianamente dagli studenti per l’attività di studio, sostituendo spesso il materiale cartaceo, pesante ed inquinante” denunciano i due meet-up apriliani.
“La scarsa sensibilità alla sostenibilità ambientale, in opposizione alla tanto sbandierata etichetta “plastic free” di cui ci vuole solo apparentemente appropriare, viene denotata anche dalla mole di plastica ancora utilizzata all’interno dell’edificio pubblico. Le macchinette del caffè e dei prodotti alimentari, ad esempio, continuano a servire le bevande calde all’interno dei bicchieri di plastica monouso e continuano ad erogare l’acqua nelle bottigliette di plastica. Oggi l’alternativa sarebbe quantomeno quella di sostituire i bicchieri di plastica con quelli di carta biodegradabili e le bottiglie di plastica con lattine di alluminio. Inoltre, per ridurre il consumo di quest’ultime, sarebbe utile l’installazione di erogatori di acqua che permettano agli studenti di riempire recipienti riutilizzabili, come le ormai “note” borracce di alluminio, al fine di ridurre la produzione di rifiuti” spiegano gli attivisti del M5S.
“Infine, appare evidente che la biblioteca è utilizzata nella stragrande maggioranza dei casi come luogo di studio, ma non come luogo di consultazione di opere già presenti nel plesso culturale, anche a causa dell’assenza di aggiornamenti nell’acquisto di ulteriori materiali, considerato che gli stessi risultano poco numerosi, datati e, quindi, qualitativamente e quantitativamente insufficienti a soddisfare le esigenze di un utente medio. Questo è un caso emblematico della scarsa attenzione che l’Amministrazione Comunale riserva alla formazione ed all’evoluzione civica e, di conseguenza, alla cultura come fattore di sviluppo individuale e sociale.”