Si è conclusa la ricerca di agenti inquinanti sprigionati dalla Eco X attraverso bioindicatori naturali.
Il progetto dei Medici per l’Ambiente del Lazio ha utilizzato la funzione di “sentinelle ambientali” delle api.
È stata dunque avviata una sperimentazione per verificare se nelle cere degli alveari della zona di Aprilia si fosse accumulata diossina dopo l’incendio alla Eco X.
“Il progetto – riferiscono dagli uffici di Piazza Roma – doveva possedere caratteristiche di immediata attuabilità, pur a fronte dell’assenza di fondi a disposizione.
E permettere l’esplorazione del territorio interessato.
Si è quindi lanciato un appello agli apicoltori della zona di Aprilia, invitando loro a fornire materiale apifero.
Precisamente telai di cera delle arnie elaborati dalle api nel 2016 (cioè prima dell’incidente), nel maggio del 2017 (nel tempo immediatamente a ridosso dell’incendio) ed infine nello scorso luglio, cioè a distanza di due mesi dall’evento.
Per verificare l’eventuale successiva ricaduta di inquinanti.
Quattro apicoltori hanno consegnato idonei campioni richiesti di cera di alveare.
Permettendo così gli esami volti a documentare presenza di metalli pesanti e di diossine.
Il Comune di Aprilia ha finanziato economicamente il progetto di monitoraggio ambientale.
Stante i referti analitici – è la conclusione degli esperti -, non si è rilevato alcun aumento dei contaminanti tra il campione raccolto nel 2016 e quelli raccolti successivamente all’incidente presso la Eco X.
Il che indica come non vi sia stata ricaduta di inquinanti, probabilmente dispersi in atmosfera a causa dei venti.
Sia i cittadini che l’Amministrazione possono dunque tirare un sospiro di sollievo.
“Siamo certamente lieti del risultato – ha commentato l’Assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi – ma anche di aver intrapreso questo genere di studi.
I quali utilizzano risorse del territorio e si affiancano ai test portati avanti dagli enti di controllo con tecniche tradizionali.
Si tratta di un progetto reso possibile grazie agli apicoltori del nostro territorio, ai Medici per l’Ambiente (ISDE) del Lazio nella persona del professor Roberto Ronchetti e di Milano nella persona del dottor Edoardo Bai.
Ed anche dall’Osservatorio Permanente Ambiente e Salute creato dall’Assessora all’Ambiente del Comune di Roma professoressa Giuseppina Montanari”.
di Massimo Pacetti