“Trovo sia indispensabile far comprendere ai ragazzi, ma anche ai genitori, l’importanza di scegliere la danza e i benefici che potranno trarre da una simile attività, che non è una pratica sportiva per allenare il corpo, bensì una vera e propria scuola di vita che aiuterà i ragazzi a maturare e affermarsi come individui, indipendentemente dal loro intraprendere, o meno, la professione del palcoscenico”
Cit. Lia Courrier
Il 31 Ottobre, nei pressi del Tempio di Ercole, è stato girato il videoclip “La danza salva la vita” di matrice apriliana. Per realizzare il filmato hanno collaborato insieme sia l’Accademia Danza Orientale Zahir Egypt sia la Moisycos Ballet Academy di Aprilia. Danza del ventre e danza classica insieme per promuovere le arti e combattere un fenomeno diffuso tra i giovani; quello del bullismo.
“L’idea del videoclip– racconta Jamila Bastet, insegnante di Danza del Ventre presso l’Accademia Danza Orientale Zahir Egypt- è nata da un colpo di genio“. L’obiettivo iniziale era quello di ampliare gli orizzonti e far conoscere il diverso. “Danza classica e Danza del ventre, sono due tipi di danza molto diversi nonostante la danza del ventre abbia basi classiche. Ed è proprio il presentare due stili così diversi insieme che crea l’apertura mentale. Perchè rimanere ristretti a un solo tipo di danza? Bisogna conoscere le difficoltà di entrambe. E’ una questione di apertura mentale“.
Ma perchè il bullismo come tema? “L’idea del bullismo è nata parlandone. Insegno da molti anni– racconta Daniela Bottiglieri, insegnante presso la Moisycos Ballet Academy- e mi è capitato di avere allieve vittime di questo fenomeno. Nella sala da danza si sentivano bene, accolte e di nuovo loro stesse“. “Io stessa-prosegue Jamila- sono stata vittima di bullismo. Scrivendo la trama mi sono ritrovata“.
“La danza-spiega Daniela- crea una coscienza critica del sè. Ti porta a superare tutti i tuoi limiti e questo ti porta a diventare più forte“. La trama del videoclip è semplice: una ragazza è perseguita da un bullo e, mentre è affranta, “vede” delle ballerine che le mostreranno un modo per uscirne.
Curioso che la protagonista, alla fine del video sceglie di essere una Danzatrice del Ventre; una figura che di solito è associata all’idea di seduzione. “La danza orientale-spiega Jamila- in Occidente è vista in malo modo, complice forse anche la televisione. La Danza del Ventre sembra assumere un aspetto quasi esclusivo di seduzione per gli uomini quando in realtà la danza del ventre è soprattutto una danza per la donna. Culturalmente è sbagliato il pensiero“. L’attrice stessa che interpreta il ruolo della protagonista, inoltre, ha studiato Danza del Ventre, oltre che recitazione.
Il ruolo del bullo, invece, è interpretato da Alex Reni, maestro di Hip Hop e Break. Non a caso il bullo di strada si trasforma in un ballerino di strada perchè la danza redime anche lui. Nella trama scritta da Jamila Bastet poco e nulla è lasciato a caso. Avendo studiato psicologia clinica all’Università sono tantissimi i messaggi nella coreografia. Dalla scelta della musica, attinente alle emozioni del momento, dai colori utilizzati. “La prima ballerina di danza classica è vestita di rosso e ha un ombrello verde-spiega nuovamente Jamila- questo ha un’importante impronta a livello di percezione visiva. Il verde e il rosso sono i primi colori che un bambino riesce a percepire nella sua “sfocatura”. La protagonista in quel momento è agitata. I colori la rassicurano. Inoltre fa contrasto con il colore grigio dei vicoli“.
Anche la scelta del posto non è stata un caso. Lo scopo delle due scuole di Danza di Aprilia era quella di promuovere il territorio. “Cori era l’unico posto con un tempio. Noi siamo della Provincia di Latina e vogliamo valorizzarla“, spiegano le due insegnanti.
In programma Jamila Bastet e Daniela Bottiglieri hanno ancora tante idee e sorprese che ancora non intendono rilevare. A noi non resta che aspettare e, magari, iniziare a ballare come l’ultima comparsa del loro videoclip: un cane che vedendo il maestro Reni breakkare ha deciso di imitarlo. Un esempio di come il ballo sia in grado di avvicinare e emozionare tutti, a prescindere dallo stile, dalle differenze di cultura e, in questo caso, anche di specie.