La Preside De Angelis elogia ancora i suoi studenti

La Dirigente del Meucci elogia il comportamento dei suoi ragazzi nei giorni della protesta: “Quanto fatto è stato più utile di molti progetti scolastici sulla legalità”

La protesta degli studenti è rientrata, i licei di Aprilia hanno ricominciato le lezioni regolari all’interno delle aule.

Abbiamo deciso di sentire la Preside del Meucci per ripercorrere questa settimana faticosa.

Ma, allo stesso tempo, didatticamente importante per tutti gli studenti.

Preside Laura De Angelis, oggi finalmente si torna alla normalità dopo una settimana forse più faticosa rispetto alla normale routine di una scuola. Ha parlato con gli studenti?

Oggi ho solo potuto constatare il regolare ingresso degli studenti nell’Istituto, dopodiché ho dovuto riprendere l’attività burocratica perché ho dei documenti in sospeso che non possono più aspettare. Appena potrò scriverò una lettera aperta a studenti e genitori su quanto è accaduto negli ultimi dieci giorni. La cosa che mi ha reso felice in questi giorni è stato vedere che la mia idea di scuola – comunità funziona. Genitori, studenti, docenti e personale Ata erano tutti insieme, mirando allo stesso obiettivo. E soprattutto ho visto la forza dei ragazzi nel rivendicare un loro diritto e la voglia di combattere per vederlo rispettato. Spero che questa forza non la perdano mai. Questo è il messaggio che voglio rivolgere a loro, spero di avere presto la possibilità di scriverlo.

Tutti hanno remato nella stessa direzione, ma non dal primo giorno. Ricordiamo aspre critiche nei suoi confronti proprio nel primo giorno di uscita dei ragazzi da scuola.

È successo tutto molto in fretta, i genitori non hanno compreso subito cosa la scuola stesse facendo. Poi c’è stato il chiarimento e tutto si è ricomposto senza alcun problema. I ragazzi sapevano quello che era il mio pensiero, quindi ero sicura che per il loro tramite anche alle famiglie sarebbe arrivato il giusto messaggio. L’iter che deve seguire l’istituzione scolastica non è così libero come può esserlo il comportamento dei ragazzi. C’è stato solo un problema iniziale di comunicazione.

I suoi ragazzi hanno dimostrato una grande maturità nel gestire questa protesta.

Anche all’interno delle attività scolastiche c’è molta libertà di gestione per i ragazzi, la loro maturità è stata allenata. Tutti i giorni io verifico che loro hanno già acquisito la capacità di riflettere ed agire in modo maturo. Anche per questo riusciamo a lavorare bene e a confrontarci con molta continuità. Prima di agire i ragazzi si confrontano, verificano che ciò che voglio fare sia corretto. E sanno ascoltare. A me, poi, non piace apparire, e loro mi hanno aiutato prendendo le redini della comunicazione. Di progetti scolastici sulla legalità se ne fanno molti. Credo che questa esperienza valga molto di più nella formazione dei ragazzi sotto questo profilo. Il rapporto con i mezzi di comunicazione è stato molto positivo ed efficace.

Eppure qualcuno ha messo in dubbio la maturità degli studenti, accusandoli di voler solo saltare scuola. Il sopralluogo concitato della Asl è stato il momento più difficile?

Per me è stato una grande sofferenza. Io ho un carattere reattivo, ma il mio ruolo mi imponeva di frenare questo impulso. Ed è stata una grande sofferenza. Noi aspettavamo la Asl, ma sentire i commenti che sono stati fatti sui ragazzi, che stavano agendo in maniera adulta e responsabile, è stato fonte di rabbia. Era come se la protesta venisse depotenziata, svalutata ed umiliata. Ed è stato molto triste.

Però qualcuno vi è stato ad ascoltare, per fortuna.

Il Sindaco, gli Assessori ed il dottor Belardino Rossi, Direttore della Asl, hanno dimostrato grande sensibilità nei nostri confronti. Noi da soli non abbiamo gli strumenti per valutare le ricadute sanitarie di quanto stava accadendo. Per questo ci siamo affidati a chi li ha. Abbiamo avuto un grande supporto da loro. E ancora mi chiedo perché chi ha effettuato il sopralluogo non abbia avuto la loro stessa sensibilità. Ancora non ho capito cosa sia accaduto quella mattina.

La preoccupazione dei genitori, oltre che per le possibili ricadute sulla salute dei loro figli, riguardava il rischio che i ragazzi potessero perdere l’anno scolastico. Lei può rassicurarli su questo punto?

Partiamo dal presupposto che, qualora il problema si dovesse ripresentare, abbiamo già deciso di effettuare dei turni pomeridiani di lezioni in altri plessi. Non verranno persi altri giorni di lezione. Proprio per questo è stata emessa la delibera del Consiglio d’Istituto. Per quanto riguarda invece le assenze, oggi è stata fatta una circolare che annuncia una successiva delibera con la quale le mancate entrate di questi giorni non si sommeranno alle assenze del resto dell’anno.

Secondo Lei quali saranno gli effetti di questa protesta? Cosa rimarrà a Lei, alla scuola ed anche ai ragazzi dopo questa esperienza?

A me personalmente rimane un forte senso di comunità scolastica e l’orgoglio di farne parte. Il Dirigente Scolastico ha un incarico triennale con possibilità di proroga. Non mettiamo radici, come è giusto che sia visto il nostro ruolo. Però il senso di familiarità e comunità resterà a lungo. Per la prima volta c’è stata l’unione verso l’obiettivo comune. Spero che questa sensazione non si perderà con l’andare del tempo. Di solito la Preside è il nemico, di tutti. Stavolta non lo sono stata, ed è una bella sensazione. Per la scuola spero rappresenti l’occasione di sanare i contrasti interni che inevitabilmente si creano. Fomentarli ha portato alla decadenza del ruolo che ha la scuola nel nostro Paese. Unire le varie componenti, invece, ha portato a grandi risultati. Siamo stati il motore di una protesta che la città avrebbe potuto affiancare, e invece non ha cavalcato. Ho parlato con alcuni commercianti qui vicino, che però non ci hanno aiutato. Spero che quanto abbiamo fatto sveglierà i cittadini, soprattutto quelli che abitano nelle vicinanze del fosso. Il problema non è risolto, ma circoscritto. Perché accettare passivamente tutto questo?

di Massimo Pacetti

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