L’Alfa di Aprilia continua la sua opera nei comuni terremotati

L’Alfa Aprilia Volontari Protezione Civile continua la sua opera di assistenza ai comuni terremotati

La Protezione Civile Alfa di Aprilia prosegue il suo operato ininterrottamente dal 24 agosto 2016.

Attiva nell’assistenza alla popolazione duramente colpita dagli eventi sismici che hanno devastato l’Italia Centrale.

Con l’occasione si ringrazia tutta la cittadinanza che si è mostrata vicina e solidale, non mancando di gesti concreti e generosi.

 24 agosto 2016, ore 3.36, il Centro Italia trema.

Una forte scossa di magnitudo 6 della scala Richter devasta i comuni di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e di quelli limitrofi.

Un’area molto vasta che comprende ben quattro regioni: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

Da subito si è messa in moto l’imponente macchina della Protezione Civile.

E soprattutto la tanta solidarietà degli italiani che in questi momenti così critici non manca mai.

Anche l’Alfa di Aprilia, dopo pochi minuti, viene attivata dalla Sala Operativa Regionale della Protezione Civile.

Per andare a prestare soccorso alle popolazioni colpite.

Roberto Cotterli in qualità di presidente oltre che dell’Alfa anche della Fe.P.I.Vol. un coordinamento regionale di associazioni di Protezione Civile, organizza subito varie squadre di volontari.

L’Alfa parte così con 15 volontari e 4 mezzi di soccorso tra cui un mezzo movimento terra e un polisoccorso.

La Sala Operativa dà come destinazione Accumoli che poi risulterà una dei Comuni più colpiti.

Arrivati in mattinata al punto di raccolta dei soccorsi i funzionari della P.C. incaricano la Fe.P.I.Vol. e quindi di conseguenza anche l’Alfa di andare a fare scouting.

Nel gergo tecnico, andare a fare un sopralluogo, nella  frazione di Illica.

Si può dire che l’Alfa sia stata la prima squadra di soccorso a giungere in questa frazione.

La scena cui i volontari si trovano di fronte è surreale, l’intero borgo distrutto, i sopravvissuti riuniti nel piccolo parco pubblico.

Le prime operazioni sono state quindi quelle di ricerca ed estrazione delle vittime da parte delle autorità preposte.

Mentre l’Alfa dava soccorso ed assistenza alla popolazione.

Il comune di Accumoli il 24 agosto perderà 11 persone, di cui solo 5 proprio ad Illica.

Dal 24 ottobre a Illica si è messa in moto una macchina operativa, che ha permesso in brevissimo tempo la realizzazione di un campo di accoglienza.

E’ avvenuta in una area molto disagiata.

Infatti il luogo considerato idoneo dai tecnici della Protezione Civile aveva una pendenza piuttosto elevata.

La sfida è stata quindi molto grande.

Sfida a cui però i volontari non si sono tirati indietro.

Il campo di Illica oltre che accogliere la popolazione terremotata (circa 25 persone) ha garantito l’erogazione dei pasti sia a pranzo che a cena.

Anche per tutte le forze impegnate nell’emergenza, raggiungendo così una quota di circa 200 pasti erogati giornalmente.

Il campo è rimasto aperto fino al 14 settembre, data in cui il Sindaco massima autorità locale di Protezione Civile, ha deciso di chiudere tutti i piccoli campi delle varie frazioni di Accumoli.

Consapevole delle condizioni climatiche (Illica 800 metri s.l.m.) piuttosto fredde a cui gli sfollati sarebbero andati incontro.

Durante questo periodo non sono mancati gesti solidali arrivati dalla cittadinanza apriliana.

In primis la visita del Sindaco Antonio Terra arrivato direttamente sul posto qualche giorno dopo il sisma.

Per vedere in prima persona quello che il terremoto tragicamente aveva portato via con se.

E poi tutte le iniziative spontanee di solidarietà dei cittadini apriliani.

Come la raccolta dei generi di prima necessità, la donazione del sangue e tutte le singole iniziative private che fanno di Aprilia una comunità coesa, partecipe e attiva.

Questo terremoto è stato ben diverso da quello dell’Aquila.

In questo caso non è un comune di grandi dimensioni ad essere stato colpito, bensì tanti piccoli centri con le loro piccole frazioni sparse sul territorio.

La frazione di Illica dove l’Alfa è stata presente, contava  23 residenti durante il periodo invernale.

Popolandosi invece di 300 anime nel periodo estivo e delle festività.

Le anime che rendevano vivi questi luoghi e che permettevano di far rimanere in attività le piccole realtà artigianali e commerciali.

Se negli anni a venire non verranno ricostruite anche una parte di quelle che potremo considerare seconde case, allora il tessuto sociale non verrà mai a ricostituirsi, sancendo la fine di questi territori.

Per quanto riguarda Illica attualmente tutti i residenti sono dovuti andare via.

Ospitati dai parenti o negli alberghi messi a disposizione.

In una casa-container solo la famiglia titolare dell’unica azienda agricola (perché e impossibile abbandonare gli animali).

Ma l’Alfa non si è fermata.

Dopo la chiusura del campo di accoglienza di Illica, la Protezione civile della regione Lazio ha dato in gestione al coordinamento Fe.P.I.Vol. una delle tre mense operative nel territorio di Amatrice.

L’Alfa aderendo quindi alla Fe.P.I.Vol. si è lanciata in una nuova attività.

Innanzitutto questa volta non ci troviamo nel comune di Accumoli, ma di Amatrice.

Amatrice almeno fino al terremoto contava 69 frazioni.

E’ stato il comune più devastato, contando 300 vittime, centinaia di feriti e un tessuto sociale duramente colpito.

L’Alfa si trova più precisamente nella frazione di Torrita dove fortunatamente non si sono contate vittime.

A cadere sono state solo le abitazioni e il cimitero duramente colpito e praticamente inagibile dal 24 agosto, dove perfino alcuni feretri sono tragicamente riemersi alla luce.

Anche per il campo di Torrita si è praticamente partiti da zero.

Infatti la prima fase molto impegnativa è stata quella della realizzazione che è durata circa due settimane.

La mensa è stata aperta alla popolazione il 30 ottobre, giorno in cui c’è stata la scossa di 6.5 gradi avvertita in tutta Italia.

Scossa che ha definitivamente distrutto quel poco che era rimasto in piedi.

Il lavoro è molto impegnativo c’è da considerare che vengono serviti circa 500 pasti giornalieri preparati dagli chef della “Federazione Italiana Cuochi”.

Poi ci sono tutte le attività di contorno.

Come la manutenzione del campo, i trasporti per andare a ritirare gli ordini alimentari e tanto altro di cui se ne occupano i volontari.

Non ci si ferma mai.

Si viene poi però ripagati dal sorriso della gente verso cui con tutto il cuore si presta servizio.

Questo punto mensa rappresenta uno dei pochissimi luoghi di aggregazione rimasti.

Quindi il pranzo e la cena si trasformano negli unici momenti in cui la gente si può rivedere, scambiare due chiacchiere e farsi forza a vicenda.

L’Alfa è presente una settimana al mese.

Ovviamente data la presenza ininterrotta del coordinamento Fe.P.I.Vol., l’attenzione rimane sempre ai massimi livelli.

Il lavoro è ancora tanto, considerando che il campo rimarrà attivo fino a quando non vi sarà l’apertura del centro commerciale di Amatrice.

Apertura prevista per Pasqua.

Lì ci saranno otto ristoranti che andranno a sostituire i tre punti mensa attualmente operativi .

Pienamente poi impegnati, nei giorni in cui c’è stata la morsa del grande gelo che ha reso molto più difficili le operazioni di assistenza.

Torrita di Amatrice è a quota 1005 metri s.l.m. durante l’inverno quindi il freddo non tarda a farsi sentire.

Ma quello a cui si è assistito in quei giorni è stato qualcosa di veramente eccezionale.

La gente stessa del posto afferma di trovarsi davanti nevicate che non si vedevano da anni.

Più che per l’intensità, per la frequenza e la durata.

Da considerare che mentre di giorno le temperature erano intorno allo zero, di notte si raggiungevano i -18 gradi.

Ciò rendendo sicuramente più ostico il prosieguo delle attività.

A tali temperature gli impianti elettrici e idraulici necessari a garantire l’operatività della cucina container campale, vengono messi a dura prova.

La notte bisogna lasciare aperti i rubinetti per far scorrere l’acqua affinché non congeli nelle tubazioni bloccando il tutto.

Anche sfruttando rimedi di tale genere a queste temperature però ben poco si può fare.

Ma l’Alfa comunque non molla.

E soprattutto vuole essere di aiuto a questa gente che già tanto ha sofferto, sperando che nel futuro le cose vadano lentamente verso una risoluzione.

E anche in quest’altra esperienza non sono mancati aiuti concreti pervenuti dal tessuto sociale, artigianale e industriale apriliano.

Sostegni che costantemente si ripetono in caso di necessità.

Grazie all’instaurazione di una rete solidale fatta di aziende agricole, vitivinicole e di quelle industriali dolciarie.

E poi anche le varie associazioni che sono venute a visitare il campo mensa offrendo alla gente qualche ora di svago, allietandola con canzoni e facendo giocare i bambini.

Per concludere innanzitutto si ringraziano tutti gli apriliani, che si sono mostrati sempre interessati alle vicende.

Si vuole poi ricordare anche che l’Amministrazione Comunale  e le Associazioni di Protezione Civile (Alfa, CB Rondine, ANC Aprilia, AVIS, Come Noi, Banco Alimentare) si sono rese fautrici della nascita di un consorzio di associazioni.

Consorzio presieduto da Ada Marinelli dell’Ass.CB Rondine, con il compito di gestire un conto corrente appositamente aperto, per poter far convogliare le donazioni di chiunque volesse.

Con lo scopo poi di finanziare uno o più progetti di ristrutturazione di edifici pubblici danneggiati, proprio come fatto per il terremoto dell’Emilia del 2012.

di Anna Catalano

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