Come ogni 25 aprile Aprilia si è unita nelle celebrazioni per l’anniversario della liberazione dal nazifascismo e la fondazione della città.
Niente divisioni politiche, niente schieramenti: oggi è un giorno di unione.
Come di consueto sono stati diversi i momenti istituzionali che hanno scandito questa ricorrenza.
A partire dalla celebrazione religiosa nella chiesa madre di San Michele, che ha visto le autorità civili e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma in prima fila.
Poi il corteo da Piazza Roma a Piazza della Repubblica, con la marcia scandita dalla Fanfara dei Bersaglieri “Adelchi Cotterli”, che ha preceduto la deposizione della corona di fiori da parte del Sindaco Antonio Terra alla base del Monumento ai Caduti.
Al ritorno in piazza la Fanfara diretta dal Maestro Ildo Masi ha intonato alcuni degli inni simbolo di questa ricorrenza, circondata dai tanti cittadini apriliani che hanno voluto partecipare alle celebrazioni.
La cerimonia è proseguita poi in Aula Consiliare, con gli interventi del Sindaco Antonio Terra, del Presidenti della sezione apriliana dell’Anpi Filippo Fasano, del Presidente nazionale Acli Roberto Rossini e di Edoardo Tittarelli, Presidente dell’Associazione Bersaglieri di Aprilia.
Il primo cittadino ha messo in luce come la sede della politica apriliana non sarebbe potuta esistere senza le due ricorrenze concomitanti in questo giorno:
“Se non ci fosse stato il 25 aprile 1936 non sarebbe esistito questo luogo.
E senza il 25 aprile 1945 non avrebbe potuto assolvere le sue funzioni istituzionali”.
La cerimonia è proseguita con la lettura dei primi dodici articoli della Costituzione Italiana da parte dei Consiglieri Cola, Iacoangeli, Zingaretti e Lombardi, prima di lasciare la parola all’Anpi.
Oltre all’intervento del Presidente Fasano è stato proiettato un documentario sull’inno partigiano per eccellenza “Bella Ciao”, divenuto canto universale di libertà conosciuto in tutto il mondo.
Non sono poi mancati momenti suggestivi grazie alla presenza del soprano Genny Bramato e del tenore Mauro De Santis.
L’Inno di Mameli e l’Ave Maria di Schubert hanno intervallato gli interventi, creando un’atmosfera del tutto particolare e speciale.
Così come speciale è per Aprilia e l’Italia tutta il 25 aprile.