L’inno del 118: da Latina il brano a scopo benefico

Christian Manzi, infermiere e formatore attivo anche ad Aprilia, ha prodotto l’inno del 118 con gli Absolut e dj Andrea Bruzzese

Li vediamo sfrecciare a sirene spiegate sulle strade, o indossare divise dai colori sgargianti: ma cosa si conosce davvero delle professioni legate al servizio 118? Specialmente in estate, poi, le sirene si sentono ancora di più sulle strade.

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Una domanda alla quale hanno voluto rispondere gli stessi operatori: autisti, soccorritori ed infermieri. Una domanda “banale” con una risposta speciale: una risposta in musica. Christian Manzi, infermiere 118 di lungo corso e fondatore del centro di formazione “CSE Christian Manzi“, ha elaborato – dopo vari flash mob a sfondo sanitario organizzati in tutta Italia ed una app per una rianimazione cardiopolmonare pressoché immediata – un brano musicale a scopo di beneficienza, proprio per aprire le porte – o portelloni? – del 118 ai cittadini.

Dopo la formazione – racconta Christian – l’allegria e l’amore per ciò che si fa è il primo ingrediente per aiutare il prossimo. Il nostro obiettivo non è metterci in mostra, ma avvicinarci ai cittadini con altri linguaggi, perché le barriere culturali che ci sono non servono a nulla: la prevenzione, su tantissime patologie, è la cosa migliore. Per prevenire, però, si deve essere preparati“. Christian si riferisce al protocollo del Basic Life Support, conosciuto comunemente come il massaggio cardiaco: un protocollo semplice, ma un vero e proprio salvavita.

Il brano è figlio della collaborazione con gli Absolut, gruppo rap emergente di Latina, i Cosentino brothers ed il dj/producer Andrea Bruzzese: l’obiettivo, in questo caso, è proporre dei brani che raccolgano fondi da investire – tra le altre strutture – anche nell’prfanotrofio di Latina. “È una struttura dimenticata da tanti – racconta Andrea – e riteniamo sia importante partire dalle piccole cose per migliorare tutto. Questa è un’idea particolare? Certo che sì, lo sappiamo: ma pensiamo, con Christian, che questo sia il modo migliore per portare un messaggio con tante cose da dire e con un linguaggio alla portata di tutti“. D’altro canto, demonizzare con termini di settore ed un’aura di distacco un lavoro delicato e “sociale” come quello svolto da tutti coloro che operano sul 118, non è sicuramente una base di partenza per una prevenzione ed un aumento della cultura sanitaria presso i cittadini.

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