L’Ipercoop conferma lo stop e l’esubero del personale. Verso la cassa integrazione

Si è svolto oggi a Roma l’atteso incontro tra DCS, segretari sindacali territoriali e rsa dell’Ipercoop di Aprilia. Durante il tavolo, convocato per discutere l’attuale crisi che ha investito il punto vendita presso il centro commerciale Aprilia2, è stato confermato il ridimensionamento della metratura di circa la metà, dagli attuale 4926 ai futuri 2500 metri quadrati.

Ipercoop quindi chiude per il tempo strettamente necessario alla sua ristrutturazione e al dimezzamento dello spazio. Nel corso del tavolo, così come confermato anche da una nota ufficiale della Uil, è stato reso nel dettaglio il cronoprogramma dei lavori: i clienti avranno il tempo di fare la spesa fino a questa domenica, 13 gennaio. Lunedì 14 il personale addetto procederà all’inventario della merce ancora in giacenza e, fino al 20 gennaio, si procederà allo svuotamento di scaffali e magazzini.

Entro il mese di febbraio, quando decade il contratto di locazione attualmente in vigore, sono previsti i lavori di totale smantellamento e riconsegna dei locali alla proprietà. Il primo marzo partirà poi il nuovo contratto di affitto e, contestualmente, le operazioni di frazionamento del punto vendita.

La riapertura della struttura commerciale, ridimensionata ma pur sempre a marchio Coop, è prevista entro il 31 maggio, anche se in molti (anche tra il personale dipendente) sperano di riaprire i battenti già a Pasqua per beneficiare dell’incremento di acquisti prefestività.

Ma come sarà il nuovo supermercato del centro commerciale? L’ampio ridimensionamento riguarda la merceologia, mentre vengono confermate quasi tutte le categorie alimentari. Sicuramente ci saranno i freschi, ad esempio, ma non la pescheria. Anche la macelleria dovrebbe subire un ridimensionamento. All’interno è confermata la parafarmacia, ma non l’ottica e la gioielleria (punti vendita oggi presenti). Non dovrebbero trovare più spazi i grandi elettrodomestici, ma sicuramente ci sarà la telefonia.

Le dolenti note, tuttavia, riguardano l’esubero del personale, perché la nuova soluzione commerciale prevede l’impiego di 63 unità lavorative al posto delle attuali 130. “La gestione dell’esubero – fa sapere la Uil – prevede la cassa integrazione, il ricollocamento e incentivi all’esodo. Sembra che l’azienda abbia intenzione di chiedere la cassa integrazione per 12 mesi, quindi funzionerebbe a rotazione per tutti i lavoratori. Le parti hanno concordato di procedere con la richiesta di cassa integrazione, oggi l’unico strumento utilizzabile, aggiornamento il tavolo tecnico per discutere la gestione dell’esubero”.

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