“Ora è importante ascoltare tutti gli insegnanti. Ciò che fate è importante, la reazione non era scontata. Dopo tanto tempo, la scuola è tornata al centro della agenda politica. Il provvedimento, come avete intuito, ha risvolti importanti nel futuro della scuola”. Cosi apre il dibattito l’Onorevole Stefano Fassina, presente nell’Aula Magna dell’Istituto “Menotti Garibaldi”, dopo essere stato introdotto da Pina Farina, fautrice del dibattito che si é tenuto oggi. Grande la partecipazione del corpo docenti di Aprilia, proveniente da tutti gli istituti del territorio, a dimostrazione del valore che viene dato alla volontà di far sentire la propria voce.
L’Onorevole Fassina annuncia inoltre che tra stasera e domattina verrà presentata, a firma anche di deputati di altri partiti,una mozione legata ad effetti del disegno di legge. “Un punto deve essere chiaro a tutti: chi attua le norme ne deve essere convinto. Il consenso non è una concessione di buona educazione. Il confronto non deve essere ritualità, ma deve essere momento in cui si raccolgono le proposte. La riforma, inoltre, causerà molti problemi agli studenti che verranno. I tempi per fare le correzioni necessarie sono drammaticamente brevi. Fretta? Il Parlamento è messo di fronte alla responsabilità di non far partire le assunzioni: responsabilità difficile da volersi prendere”.
Attenzione anche sul 5×1000 da parte di Fassina, che dichiara: “Abbiamo bisogno di tutte le risorse per migliorare le scuole: esse vanno concentrate per migliorare le strutture piu in difficoltà. Abbiamo proposto la redistribuzione con 20 peercento della cifra come proposto dall’utente, ed 80 a discrezione dello Stato”. L’emendamento che verrà presentato è legato a tre tematiche del disegno di legge: il 5×1000, l’attivazione di un piano pluriennale e la cancellazione dell’articolo 7. “Nella scuola la democrazia vive ogni giorno, il resto sono chiacchiere – questo l’inciso che colpisce ed emesso dall’Onorevole Fassina – Ritengo la scuola un cardine”.
Tanto spazio anche ad interventi da parte del pubblico, in pieno rispetto dello spirito dell’incontro stesso, basato prima di tutto sul confronto: interventi pieni di emozione e rabbia, con il desiderio che la scuola, piu che un hashtag, diventi una realtà consolidata.