È stato inaugurato questa mattina, nella sede dell’ex Mattatoio di Via Cattaneo 4, l’Incubatore Sociale di Aprilia.
I locali della palazzina centrale del complesso ospiteranno due associazioni, Senza Confini e Dialogo, che si occuperanno di attività volte all’inclusione dei cittadini stranieri presenti in città.
L’Associazione Dialogo metterà al centro della sua attività
i diritti umani
offrendo i servizi di psicologi, logopedisti ed attivando il “protocollo accoglienza” previsto da anni in Italia.
Senza Confini, come accade da ormai 30 anni, si occuperò della parte didattica, aiutando grandi e bambini nello studio della lingua italiana, e supportando gli studenti stranieri nel percorso scolastico.
Tra i progetti che l’Associazione ha in mente di realizzare in questo ambito di lavoro, come affermato dalle responsabili presenti questa mattina, c’è anche la Biblioteca del Mondo:
La nostra intenzione – ha spiegato la fondatrice dell’Associazione Adriana Rotili – è quella di creare una biblioteca con libri scritti in tutte le lingue del mondo.
Questo perché vogliamo che questo posto sia sentito da tutti come parte della propria casa, in cui ritrovare anche pezzi della propria cultura.
Iniziativa apprezzata dal Sindaco Terra e dall’Assessore ai Servizi Sociali Francesca Barbaliscia, presenti questa mattina alla inaugurazione dell’Incubatore Sociale.
Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza di un investimento di questo tipo
nonostante i tempi difficili che viviamo.
Per le amministrazioni non è facile dare seguito ad iniziative come queste, ma noi ci teniamo molto, come dimostrato nel corso degli anni.
Siamo convinti che chi sta percorrendo la strada dell’allontanamento dei cittadini stranieri sbaglia.
Solo ad Aprilia ne contiamo circa 10.000, che ormai fanno parte della nostra comunità.
Ed è importante che si sentano accolti.
Proprio il concetto di accoglienza è, secondo l’Assessore Barbaliscia, uno dei tratti distintivi di Aprilia:
Tra i punti di forza della nostra città – ha spiegato l’Assessore – ci sono quelli dell’inclusività e dell’accoglienza.
Speriamo di poter esportare il modello di questo incubatore sociale anche in altre città, perché rappresenta un momento di speranza per tutta la comunità cittadina, indipendentemente se italiana o straniera.
Tra i protagonisti della giornata anche quattro ragazzi del liceo Rosselli, che hanno realizzato il logo dell’Incubatore Sociale.
Le loro parole, al momento del ritiro dell’attestato di merito conferito dal Sindaco, hanno colto appieno lo spirito dell’iniziativa:
La nostra generazione rischia di perdere di vista il senso di solidarietà e di accoglienza.
Le due mani che si uniscono nel logo che abbiamo disegnato ci spingono a riflettere sul fatto che le differenze non esistono.
di Massimo Pacetti