Si terrà il prossimo 5 febbraio la prima seduta dell’Osservatorio per la Legalità e Sicurezza. A dare un piccola presentazione e illustrazione di cosa si occuperà tale organo è stato il Consigliere Comunale Federico Cola:
“L’anno che è appena iniziato ci pone dinanzi numerose sfide da affrontare, ma soprattutto richiede riposte da dare. Le vicende, che hanno interessato lo scorso anno, e verso le quali non possiamo far finta di nulla, devono ricevere attenzione. Le varie Istituzioni, a livello comunale, regionale e nazionale dialogano tra loro per monitorare costantemente e approntare risolutamente misure che vanno nella direzione della legalità. Fra queste, menzione particolare è da dare all’Osservatorio Permanente della Legalità e sicurezza, istituito dal Comune di Aprilia con delibera n. 51 del 2015. Il 5 febbraio l’Osservatorio verrà presentato ufficialmente nella sua nuova composizione, cooptando al suo interno figure sia istituzionali che facenti parte della società civile e di cui mi onoro di far parte.
Dal punto di vista istituzionale si tratta una struttura di supporto all’Ente comunale sulle politiche della sicurezza, sulle buone prassi da seguire – costituendone una linea guida – e nel quale sono rappresentate le istituzioni, forze dell’ordine, l’associazionismo, la dirigenza scolastica. Questo per sottolineare che la sua variegata formazione e il suo naturale lavoro devono riflettere pensieri e azioni che provengono da tutta la società.
L’osservatorio è anche un prezioso strumento per comprendere e valutare, grazie alle indagini, gli atti giudiziari e investigativi, gli sviluppi e le metamorfosi della criminalità organizzata. Un esempio potrebbe essere costituito dal monitoraggio delle statistiche sullo spaccio di stupefacenti, a cui le Forze dell’Ordine lavorano alacremente ogni giorno nelle nostre piazze e sulle nostre strade per strappare – letteralmente – giovani da un presente che non darebbe loro un futuro. Un secondo tema sarà lo sviluppo di una rete della legalità con tutti gli stakeholders del territorio. Predisporre incontri, dare parola a chi la criminalità la combatte ogni giorno ed infondere questà mentalità a tutti i nostri studenti. Perché solo toccando con mano certe cose si può capire la reale e tragica portata dei diffusi fenomeni di criminalità.
La legalità, infatti, non deve passare attraverso slogan. Sarà cura dell’Osservatorio porre sotto la lente tutte le vicende accadute in questi e che hanno interessano il nostro territorio. Solo per citare: la vicenda che coinvolse l’Istituto Rosselli nel dicembre 2018, sulla molotov esplosa all’interno dei locali scolastici, oppure l’occorso nel quartiere Toscanini di ottobre scorso, che coinvolse l’Arma dei Carabinieri, o ancora l’episodio – al vaglio degli inquirenti – della bomba posta ai cancelli di imprenditori del nostro territorio. E’ nella mission di questo Osservatorio prima di tutto comprendere come affrontare per poi governare così tutte le vicende.
La legalità, a mio parere, passa attraverso singoli gesti quotidiani, di tutti noi, e va dal semplice rispetto delle regole al ben più imperante buon senso che deve permeare ogni istante le nostre azioni. La legalità non è un concetto astratto, ma un vero e proprio atto concreto da spendere ogni giorno. Sicurezza e legalità sono sì intimamente connesse, ma non è di certo attraverso la perpetua delega delle nostre responsabilità ad altri che si può ottenere legalità. Siamo noi che dobbiamo essere al contempo attori della legalità. Bisognerà lavorare soprattutto nelle periferie dove si necessita l’azione di agenzie educative, di investimenti sociali, di un aiuto concreto all’associazionismo. E’ lì, che bisogna bussare. L’ultimo è un concetto da superare, siamo tutti ultimi se continuiamo ad imporci una politica divisioni e di categorizzazione. Lì dove sarà arrivata, anche latamente e nel tempo, una cultura della legalità, lì potremmo mettere un primo tassello di giustizia. Prima di tutto, infatti, è necessario – quale promessa personale –instillare una subcultura della legalità. E’ questo lo spirito con cui ci prepariamo ad attendere la prima seduta del 5 febbraio prossimo.”