Nell’ambito delle attività del Piano gestionale del daino nella Foresta demaniale, l’Ente Parco nazionale del Circeo propone una nuova versione del bando per la traslocazione dei capi sterilizzati in recinti a scopo ornamentale, le cosiddette “adozioni”. La relativa determinazione n.249 è stata pubblicata, in data 29/12/21, sull’albo pretorio online del sito istituzionale del Parco (www.parcocirceo.it).
«Rispetto a quello del febbraio scorso, il nuovo bando prevede che sia il Parco a sostenere le spese di trasporto e sterilizzazione dei capi, così da incentivare le possibilità di cessione dei daini. Con la stessa finalità, cambiano anche le caratteristiche delle recinzioni idonee, sempre nel rispetto delle indicazioni prescrittive dell’ISPRA» ha dichiarato il presidente dell’Ente Parco, Giuseppe Marzano.
La principale novità dell’ultimo bando consiste, infatti, nel contributo economico dell’Ente Parco al trasporto e alla sterilizzazione dei daini ceduti a scopo ornamentale. In particolare, le spese di sterilizzazione, stabulazione post operatoria e trasporto saranno supportate dall’Ente fino ad un massimo del 100% delle spese e comunque fino all’ammontare di 50mila euro, a valere sui fondi previsti per l’attuazione del Piano gestionale di controllo del daino.
In merito alle novità relative ai requisiti specifici delle strutture all’interno delle quali i daini saranno accolti, previa autorizzazione della Regione o Provincia, il nuovo bando – come specificato dalla nota dell’ISPRA del 13 dicembre 2021 – indica, per i recinti in maglia metallica non inferiore a 2 metri, in alternativa al cordolo basale in cemento, la possibilità di interrare la rete per una profondità di 50 cm, la cui funzionalità ed integrità dovrà essere costantemente monitorata e garantita dal proprietario.
Al fine di rendere possibili tali traslocazioni, nel mese di gennaio l’Ente Parco realizzerà uno screening sanitario su un campione rappresentativo della popolazione di daini (117 capi) tramite abbattimento diretto, nonché tramite la possibilità di recupero degli animali morti a causa degli incidenti stradali. La normativa stabilisce infatti che, prima del trasferimento di un animale selvatico, è indispensabile conoscere lo status sanitario della popolazione da cui proviene e per fare questo è necessario espletare specifici esami su capi non vivi. Tali controlli si rendono necessari per evitare che, insieme all’individuo, vengano trasferiti parassiti e agenti patogeni con conseguenze deleterie per le specie presenti nell’area di rilascio o addirittura per l’uomo; nonché per aspetti legati alla sicurezza sanitaria del comparto zootecnico locale e dei fruitori della foresta. Lo screening sarà attuato secondo le indicazioni e modalità concordate con la competente AUSL di Latina e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana – sezione di Latina.
Annalisa Pommella