Aprilia si appresta a cambiare (?) la compagine del consiglio Comunale e i Grillini e Pentastellati chiedono ancora delucidazioni in merito alla direttiva Seveso. Essa prende il nome dalla città in provincia di Milano in cui, il 10 luglio del 1976, vi fu un grave incidente all’interno della ICMESA di Meda (città confinante con Seveso), industria chimica che produceva profumi e prodotti cosmetici.
Forse in pochi sanno che ad Aprilia ci sono 4 aziende a rischio Seveso ed il fatto che lo sappiano in pochi è incongruente con la Direttiva poiché le zone interessate da un eventuale impatto dovrebbero essere ben segnalate e la gente ben informata per sapere cosa fare in caso di incidente. Ricordiamo l’intervento di un consigliere comunale che, subito dopo il disastro dell’Eco-X, ammetteva che ad Aprilia non sono mai state effettuate prove di evacuazione o di interventi della protezione civile, confondendo peraltro quello che è il piano di protezione civile con i piani di emergenza della direttiva Seveso, poiché sembrava convinto che i piani di protezione civile redatti anni or sono contenessero anche i piani di emergenza esterni obbligatori per tali impianti; piani di emergenza esterni dei quali abbiamo avuto copie scarne, obsolete e presumibilmente risalenti a diversi anni fa, considerando che allinterno sono menzionate le zone sismiche nella stessa maniera in cui venivano definite prima del 2012.
I Pentastellati e i Grillini lanciano la proposta di istituire all’interno dell’ufficio urbanistica una sezione dedicata al rischio Seveso “che si confronti con le aziende e che gestisca al meglio tale tematica”.
La citata Normativa prevede che nei comuni che ospitano tali impianti, ogni qualvolta si proponga una variante al piano regolatore in zone vicine agli impianti, vengano redatti gli elaborati tecnici sul rischio di incidente rilevante (ERIR) o, in assenza di essi, che si chieda il nulla-osta al Comitato Tecnico Regionale.
Abbiamo, inoltre, appurato che, con delibere di Giunta Comunale n. 345 del 22/12/2006, n. 220 del 23/7/2008 e n. 250 del 08/08/2007, fu affidato lincarico di redigere gli E.R.I.R. all’Università degli Studi di Roma, per un impegno di spesa totale di 21.000,00, di questi ERIR non abbiamo ottenuto copia e quindi abbiamo il ragionevole sospetto che tali elaborati non siano mai stati redatti. La poca disponibilità e l’ostruzionismo che abbiamo rilevato nel richiedere gli atti ci ha obbligati ad interpellare il Parlamento Europeo. Speriamo che la prossima amministrazione guardi con più attenzione questa direttiva e, ove fosse stata eventualmente disattesa, la faccia rispettare in nome dell’incolumità pubblica; avere ben chiaro cosa si debba fare in caso di emergenza può salvare molte vite!