“Lo scorso luglio il Partito Democratico di Aprilia aveva proposto all’amministrazione comunale di intitolare un parco o una via cittadina a Nilde Iotti nel centenario della nascita. Da un lato la pandemia, che ha sicuramente rallentato molte decisione di tutte le amministrazioni italiane, dall’altro problemi amministrativi, come la non irrilevante questione che ad Aprilia per anni non è stata attiva la commissione toponomastica, ha fatto in modo che la nostra proposta non sia stata finora accolta.
Non intendiamo fare inutili polemiche, ma vogliamo rilanciare la nostra proposta.
Proprio in questo 2021, il prossimo 2 giugno, ricorrono i 75 anni della nascita della nostra Repubblica, siamo certi che l’amministrazione vorrà in qualche modo ricordare questo importante anniversario.
Noi crediamo che, nell’ambito delle iniziative che l’amministrazione comunale dovrà mettere in campo, ricordare una figura dello spessore di Nilde Iotti darebbe lustro alla nostra città e ci metterebbe al pari con le tante città italiane che hanno già commemorato questa straordinaria donna.
Nilde Iotti partecipò alla Resistenza svolgendo la funzione di staffetta porta-ordini ed in seguito aderì ai Gruppi di difesa della donna, formazione antifascista del Partito Comunista Italiano, diventandone in breve tempo un personaggio di primo piano, poi nell’immediato dopoguerra venne eletta Presidente dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia, e successivamente entrò nel consiglio comunale della città di Reggio Emilia nelle fila del Pci, aderendo poco dopo ad esso. Nel giugno del 1946 venne candidata ed eletta membro dell’Assemblea Costituente. Nell’Assemblea Costituente fece parte della Commissione dei 75 della Camera dei deputati, dove fu incaricata della stesura della Costituzione. Rieletta nel 1948 alla Camera, sedette tra i banchi di Montecitorio per oltre cinquant’anni sino al 1999. Nel 1956 entrò a far parte del comitato centrale del Pci e nel 1962 ne assunse la direzione nazionale. Nel 1963 fu membro alla Camera dei deputati della Commissione Affari Costituzionali, incentrando i suoi sforzi sull’emancipazione femminile nel mondo del lavoro. Successivamente si impegnò a lungo su riforme delle norme civili, quali l’introduzione del divorzio. Nel 1979, all’apertura della VIII legislatura,fu eletta Presidente della Camera al primo scrutinio con 433 voti favorevoli su 615 votanti, divenendo così la prima donna a ricoprire tale incarico. Nel suo discorso di insediamento pose al centro la figura della donna nella società e l’imparzialità politica. Rimase Presidente della Camera per tre legislature, sino al 1992. Un mandato lungo ben 13 anni, mai eguagliato da nessun altro Presidente. Nel 1992 fu la candidata di sinistra alla Presidenza della Repubblica. Tra i tanti prestigiosi incarichi ricoperti negli ultimi anni vi furono la Presidenza della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (1993 – 1994), e la Presidenza della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (1996 – 1999).
Una figura di questo spessore che ha lasciato il segno nella storia italiana del Novecento, deve essere ricordata e celebrata anche nella nostra città, Il Partito Democratico si impegnerà affinché questo avvenga.”