Il Polo Artigianale di Aprilia, un tesoretto per la comunità apriliana e per l’economia stessa.
Da trent’anni si attendeva il “sì” da parte della Regione Lazio, che in tempi passati aveva bocciato per ben due volte il progetto dell’area artigianale, poiché si pensava a causa di un’impetuosa speculazione. Ma il Consorzio degli artigiani non è stata ad aspettare ha portato comunque avanti il suo progetto, fino a concludersi parzialmente nel mese di agosto 2014 con l’installazione di ben otto cabine dell’energia elettrica.
Il Polo a tutt’oggi può godere di realtà eccellenti che, anche se non sono ancora fisicamente presenti nell’area, hanno tuttavia acquistato il lotto dove a breve si insedieranno e potrebbero fare da trascinatori per un’importante crescita ad un livello economico e di prestigio.
Per saperne di più la redazione ha intervistato il Presidente del Consorzio Artigiani e quindi del Polo nascente Nicola Prezioso.
Perché il progetto è caduto nel dimenticatoio?, e solo dopo trent’anni si è voluto dare seguito allo stesso?
“L’idea di costruire un polo artigianale ad Aprilia è nata dopo la dismissione della Cassa del Mezzogiorno e quindi per continuare nello sviluppo aziendale nel territorio c’era bisogno si qualche altro mezzo, scelta che è stata portata avanti dall’Amministrazione di allora. Il progetto è sorto dopo una cooperazione tra la giunta vigente in quel periodo e gli artigiani di Aprilia, che hanno così individuato un’area di 36 ettari, che l’Amministrazione ha poi cambiato la destinazione d’uso dello stesso: da terreno agricolo a terreno per attività produttive. Negli anni ’80-’81 questo processo è proseguito arrivando fino nelle stanze della Regione Lazio, la quale per ben due volte ha bocciato il progetto. L’iter burocratico ha subito quindi dei rallentamenti pesanti e quindi bloccando lo sviluppo del Polo Artigianale. Di conseguenza intorno agli anni Novanta l’area è stata abbandonata, diventando terreno fertile per pascoli e bestiami. Poi nel ’96 un gruppo di artigiani mi ha chiesto di prendere in mano la situazione dopo le dimissioni dei due precedenti presidenti e il progetto ha ripreso quota nel Gennaio dello stesso anno. Dopo il mio insediamento il terreno su cui doveva sorgere il Polo Artigianale era dissestato, danneggiato, con sacchi di rifiuti sparpagliati sul terriccio. In virtù di ciò ho chiesto la collaborazione ed il supporto dell’Architetto Tinto ed insieme siamo andati alla Regione per capire i motivi della bocciatura dei progetti che in passato sono stati presentati. I progetti sono stati definiti incongruenti: dei 36 ettari previsti ne avevamo richiesti 72 e chiaramente andava oltre rispetto al terreno che gli artigiani avevano acquistato. A causa di ciò abbiamo riformulato il progetto e portato di nuovo in Regione, iniziando così un iter di 4 anni all’interno dei quali si sono evidenziate delle problematiche relative al rilascio del terreno, risolte solo dopo 4 anni di udienze. Solo nel 2000 il terreno è ritornato in nostro possesso e successivamente abbiamo ottenuto il cambio della destinazione d’uso. Di seguito sono stati richiesti i dovuti finanziamenti alla Regione e per velocizzare i tempi l’area è stata inserita sotto le aree di gestione del Consorzio Asi (Consorzio Sviluppo Industriale Roma-Latina). Tramite lo stesso il progetto è stato presentato ed in questo modo la Regione Lazio ha erogato i finanziamenti per una somma di circa 5 miliardi, nell’ambito dei finanziamenti europei. Quest’ultimi si sono divisi nel 1° e nel 2° stralcio e riguardavano il rifacimento del manto stradale, le fogne, ecc. il tutto rispettando l’ambiente. Per questo abbiamo chiesto il finanziamento per un depuratore tecnologicamente evoluto, per un importo di 500 mila euro, definito “modulare” poiché attivabile a seconda della necessità del momento. Invece il 3° stralcio riguarda tutti gli allacci idrici, elettrici, ecc. per un importo di spesa di circa 900 mila euro; un successo l’impianto idrico grazie ad un allaccio diretto con l’acquedotto di Campo di Carne, realizzando una condotta idrica lunga un 1 km e 200 mt che fornisce tutto il Polo Artigianale. Un altro vantaggio è sicuramente la gestione interna della distribuzione dell’acqua. Inoltre il 3° stralcio prevedeva, tramite l’ausilio di una ditta esterna, il montaggio degli impianti per allacciare alla rete elettrica i singoli lotti, ma da giugno 2011 i lavori non sono proseguiti per mancanza dei finanziamenti regionali. Nel frattempo noi del Consorzio, per mandare avanti i lavori ed evitare che gli artigiani utilizzassero gruppi elettrogeni, abbiamo erogato il 30 per cento della nostra parte del cofinanziamento, essenziale per rispondere alla necessità di 72 aziende tra le quali 5 utilizzavano proprio i gruppi elettrogeni. La Regione soltanto tre mesi fa ha erogato il finanziamento corrispondente al mandato dell’Ottobre 2010 di 55 mila euro, nel frattempo tra la somma che abbiamo versato noi del Consorzio e quella del mandato siamo riusciti in questo mese a montare otto cabine elettriche e a settembre il lavoro verrà completato, così da consentire l’allaccio alle aziende che l’hanno richiesto. Nel polo sono presenti delle realtà eccellenti, che malgrado i disagi passati non hanno mai smesso di fare il proprio lavoro; come occupazione lo stesso diventerà uno sbocco interessante”.
Quale è, al netto, l’utilità che il polo artigianale porterà alla città di Aprilia, alla sua comunità ed ai lavoratori?
Delle 72 aziende presenti, come proprietari del terreno, hanno un consolidato di 200 unità lavorative già esistenti ma dislocate in altre zone del territorio, di cui un 10 per cento sono esterni e che voglio inserirsi nel polo perché è un’area già attrezzata con i servizi. Si prospetta lo sviluppo del doppio delle unità lavorative attuali; una garanzia di lavoro e di prestigio. Alcune aziende, anche tra le già citate, vogliono spostarsi per costruire nel polo artigianale le loro sedi e svilupparsi nel tempo, creando quindi maggiore occupazione. Questo è un dato importante per l’economia della nostra città, che potrebbe prosperare ancora grazie all’impegno costante delle piccole e medie imprese, che investono i loro guadagni sul territorio e distribuiscono ricchezza e manodopera, diversamente da quanto potrebbe fare un’impresa di alto brand.
Quali saranno le aziende che opereranno nell’area? In quali settori? Assisteremo ad un rilancio massiccio delle attività artigianali ad Aprilia, visto che questa tipologia di lavoro è ultimamente un po’ caduta in disuso?
Saranno circa 20 le tipologie di attività del polo artigianale, tra cui sostengo è molto importante quella della raccolta differenziata. Oltretutto sorgeranno delle tipografie, delle carrozzerie, dei meccanici, elettricisti; un’altra attività singolare che opererà sul territorio e che ha trasferito la sede nel Polo è una tipografia che realizza i bugiardini delle scatole dei medicinali; l’azienda è di Anzio con sede a Pomezia e da poco si trova nel Polo apriliano. Inoltre, una lavanderia industriale che ha stipulato dei contratti con le navi della Costa Crociere e che grazie all’energia elettrica può sviluppare e procedere con il proprio lavoro. E ancora: varie attività che riguardano gli imballaggi, pallet, contenitori, ecc; sono diverse e consolidate le realtà occupazionali del Polo Artigianale. Potrebbe sembrare che il lavoro artigianale nelle giovani generazioni non susciti un particolare interesse, ma è una posizione errata. Nelle piccole attività c’è invece interesse da parte del giovane, stimolato dal contatto diretto e più umano. L’impresa artigianale vuoi o non vuoi è il motore trainante della nostra economia: l’artigiano è un infaticabile lavoratore”.
Ci sarà un miglioramento della viabilità cittadina per permettere a tutti di arrivare al Polo?
Nel concedere il cambio di destinazione del suolo la Regione Lazio ha imposto una prescrizione che è a carico del Comune di Aprilia, ossia l’ampliamento di Via dei Giardini, strada strategica che conduce al Polo Artigianale e proprio in questi giorni lo stesso sta concludendo l’opera. La zona del Polo è bene collocata con il centro città, con la Pontina e con la Nettunense. Se il progetto dell’Autostrada Roma-Latina andasse in porto proprio sul tratto di uscita dalla Pontina per Via dei Giardini sorgerebbe il casello di Aprilia-Sud e quindi la zona stessa del Polo goderebbe di maggior rilievo. Molte aziende in passato hanno rinunciato a trasferirsi ad Aprilia per mancanza di zone preposte e per la cattiva viabilità, oggi a questo si potrebbe porre rimedio, pertanto l’Autostrada potrebbe produrre dei risvolti interessanti.
Quando prevede l’installazione completa di questi 20 Poli artigianali?
Visto e considerato che dopo l’impianto elettrico la situazione è in discesa è possibile quindi auspicare ad una crescita, malgrado il periodo storico che stiamo vivendo, e così le attività già in essere potranno riprendere a lavorare con continuità. Solo le stesse che per cause di forza maggiore hanno dovuto rallentare o addirittura sospendere le attività proprio per mancanza di energia. E’ probabile che in 2/3 anni il Polo potrà arricchirsi come da previsione; i ritardi sono dovuti dalla mancanza di erogazione dei finanziamenti da parte della Regione”.
Melania Orazi